NUMBER ONE GUN - TO THE SECRETS & KNOWLEDGE venerdì, 29 gennaio 2010 23:52 by madseason

number one gun to the secret & knowledge

  • Release Date: 26 Gennaio 2010
  • Etichetta: Tooth & Nail Records
  • Produttore: Jeff Schneeweis

 

  • Jeff Schneeweis - vocals, guitars, keyboards, electronics

 

 

 

[voto:3.5]

Per cominciare: I Number One Gun (che tradotto in italiano farebbe "Pistola Numero Uno"... facciamo finta di niente) erano un gruppo rock di Chico, California, che si è sciolto nel 2006 dopo aver rilasciato un EP e due full-length. Successivamente, Jeff Schneeweis, leader, cantante e polistrumentista del gruppo, crea i The North Pole Project e, nel giro di un anno, gli cambia nome in Number One Gun, che quindi ritornano come progetto solista di Schneeweis.

"To The Secrets & Knowledge" è il secondo album di questa reincarnazione dei NOG e segue di due anni l'album "The North Pole Project" (ah, la fantasia!) che passò quasi inosservato alle mie orecchie.
Ma con questo nuovo album andiamo decisamente meglio: Jeff Schneeweis è riuscito a sviluppare il sound indie pop rock dei NGO, rendendolo più eclettico ed interessante.

Si spazia così dall'opener “The Victory”, un anthem colorato da un semplice ma elegante riff di synth, alla sperimentale "Noises", affine ad alcuni lavori di Imogen Heap; dall'ambient evocativo di “White Lies” al rock corposo in stile Anberlin del singolo "Forest"; dall'acustica, minimale “The People” all'energica "Hey Stranger", che potrebbepassare per un'outtake dei Jack's Mannequin.

Un discorso a parte merita la conclusiva "Don't Stop Believing", cover del famosissimo, immortale capolavoro dei Journey: non potendo contare sulla voce divina di un Perry né sulla classe superiore e sulla tecnica chitarristica di uno Schon, forse era il caso di cercare un approccio a questa reinterpretazione più creativo e coraggioso. La versione di Schneeweis non aggiunge niente all'originale e chiude con un episodio che lascia perplessi un disco altrimenti molto valido, sicuramente il migliore dei Number One Gun.


Tracklist di To The Secrets & Knowledge

  • 01. The Victory   3:07
  • 02. Big Machines   3:29
  • 03. Forest   4:05
  • 04. Noises   2:44
  • 05. Hey Strange   3:00
  • 06. The People   2:35
  • 07. White Lies   3:20
  • 08. Look To Pass   3:06
  • 09. Try It   3:12
  • 10. Don't Stop Believing   4:15


Discografia dei Number One Gun

  • Forever (2002 Floodgate Records)
  • Celebrate Mistakes (2003 Floodgate Records)
  • Promises For The Imperfect (2005 Tooth & Nail Records)
  • The North Pole Project (2008 Tooth & Nail Records)
  • To The Secrets & Knowledge (2010 Tooth & Nail Records)


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NEEDTOBREATHE - THE OUTSIDERS mercoledì, 27 gennaio 2010 00:31 by amaranth

needtobreathe the outsiders front cover

  • Release Date: 25 Agosto 2009
  • Etichetta: Atlantic Records
  • Produttore: Needtobreathe, Jim Scott, John Alagía, Rick Beato

 

  • Bear Rinehart – lead vocals, guitar, piano
  • Bo Rinehart – guitar, background vocals
  • Seth Bolt – bass, background vocals
  • Joe Stillwell – drums, background vocals

 

 

[voto: 4.4]

Capita spesso di questi tempi per convenienza, etichettare e circoscrivere una band in un genere ben definito. Con il rischio di far passare un buon disco per un prodotto tra i tanti che infestano quotidianamente il mercato musicale. Niente di più sbagliato se di fronte hai una band che pur appartenendo ad una scena musicale cerca di discostarsi e dimostrare la propria identità. Cosi come nel caso degli Switchfoot anche i Needtobreathe fanno parte sulla "carta" di quel filone di band cristiane che cercano di disco in disco di distaccarsi dagli sterotipi del genere.

White Rock? Christian Rock? Nulla di più sbagliato, il terzo disco dei Needtobreathe "The Outsiders" conferma l'intenzione dei Needtobreathe di essere un'entità sonora autoctona. Un disco ancora una volta diverso dai precedenti, con spiragli southern rock e cori gospel, una base "rootsy" che di primo acchitto spiazza e necessita svariati passaggi prima di poter entrare in sintonia con il mood generale del platter. Si tratta del classico grower-album, che cattura l'ascoltatore poco alla volta, grazie a quell'impeto melodico e alle geometrie vocali e strumentali che schiudono di volta in volta nuovi orizzonti. Intediamoci il dinamismo melodico della band è rimasto integro, non fosse altro per una continuità di songwriting e una tracklist che ben bilancia gli elementi in un crescendo sempre più incalzante.

Nei dodici pezzi, "Lay 'Em Down" scelto come primo singolo spiazza per le radici southern/gospel, e sulla falsariga si staglia l'atmosfera rarefatta di "Through Smoke", le melodie cristalline di "Valley Of Tomorrow", i ritagli acustici di "Won't Turn Back" o la dolcissima ballata "Stones Under Rushing Water". Ma "The Outsiders" a mio avviso merita l'acquisto per la title track, un clamoroso anthem modern/country, e una song capolavoro del calibro di "Hurricane", il vertice assoluto a livello compositivo dei Needtobreathe. Una band che cambia ancora una volta pelle, dimostrando non solo versatilità, ma anche uno stile e un approccio a queste sonorità unico che non le fa perdere nel mare magnum di band senza arte ne parte. Non modern rock, non christian rock, ma permettetemi un'etichetta fuori dal comune. Soul Rock. Dio benedica i Needtobreathe.



Tracklist di The Outsiders

  • 01. The Outsiders   4:29
  • 02. Valley of Tomorrow   4:02
  • 03. Through Smoke   3:12
  • 04. Lay 'Em Down   3:11
  • 05. What You've Done to Me   3:21
  • 06. Hurricane   4:07
  • 07. These Hard Times   3:39
  • 08. Stones Under Rushing Water (featuring Sara Watkins of Nickel Creek)   3:24
  • 09. Prisoner   3:15
  • 10. Won't Turn Back   3:09
  • 11. Girl Named Tennessee   2:58
  • 12. Something Beautiful   3:40
  • 13. Garden   3:41
  • 14. Let Us Love   3:42


Discografia dei Needtobreathe

  • The Feature (2001 Independent Release)
  • Fire EP (2004 Independent Release)
  • The Turnaround EP (2004 Independent Release)
  • Daylight (2006 Sparrow - Lava - Atlantic)
  • The Heat (2007 Atlantic - Word)
  • The Outsiders (2009 Atlantic - Word)


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LOSTPROPHETS - THE BETRAYED domenica, 24 gennaio 2010 19:20 by madseason

lostprophets the betrayed front cover

  • Release Date: 25 Gennaio 2010
  • Etichetta: Visible Noise - Sony BMG
  • Produttore: Stuart Richardson

 

  • Ian Watkins – lead vocals
  • Lee Gaze – lead guitar
  • Mike Lewis – rhythm guitar
  • Jamie Oliver – synth, turntables, samples, vocals
  • Stuart Richardson – bass
  • Ilan Rubin – drums, percussion

[voto: 4.5]

Ed eccolo dunque l'album rock più atteso di questo primo mese degli anni '10.
Il nuovo lavoro dei Lostprophets, "The Betrayed", esce a 4 anni dal controverso "Liberation Transmission", dopo una lunga serie di rinvii dovuti a dispute con le etichette discografiche, problemi con i produttori via via coinvolti, dubbi e ripensamenti sulle tracce da inserire.

Ma adesso è qui e ce lo possiamo gustare in tutta la sua potenza e il suo vigore.
"If It Wasn't For Hate, We'd Be Dead By Now" è il canto di battaglia che apre l'album, una intro rabbiosa che non lascia dubbi sulle rinnovate intenzioni bellicose di Ian Watkins e soci; e a seguire, senza soluzione di continuità, quel gran calcio in culo che risponde al nome di "DSTRYR/DSTRYR", un pezzo aggressivo come un pitbull dopato che farà la gioia dei fan della prima ora dei gallesi. Si comincia a prender fiato con uno dei primi due singoli estratti dall'album, "It's Not The End Of The World, But I Can See It From Here", che si concede all'airplay radiofonico grazie ad una melodia furba e coinvolgente. Seguono l'altro singolo,"Where We Belong", con il suo refrain cantilenante, un brano catchy nella musica ma oscuro nel testo, e la furiosa "Next Stop, Atro City". "For He's A Jolly Good Felon" è un interessante powerpop alternativo; in "A Better Nothing" i Lostprophets rileggono alla loro ruvida maniera gli U2 di The Unforgettable Fire; il pop punk mainstream di "Streets Of Nowhere" è il gradevole capitolo successivo, mentre "Dirty Little Heart" potrebbe funzionare come terzo singolo, grazie a strofe e ritornello dalla facile presa (potevano scriverla i Calling!). E per la serie "let's save the best for last", ecco "Darkest Blue", un anthem glorioso con un chorus colossale che, con la successiva "The Light That Shines Twice As Bright..." - epica, atmosferica, deliziosa - conclude l'album col botto.

Bel disco questo "The Betrayed", una dimostrazione evidente che i Lostprophets non solo sono ancora vivi e vegeti, ma sono anche ispirati come forse non ci aspettavamo più.

 

Tracklist di The Betrayed

  • 01. If It Wasn't For Hate, We'd Be Dead By Now   2:18
  • 02. DSTRYR/DSTRYR   4:28
  • 03. It's Not The End Of The World, But I Can See It From Here   4:19
  • 04. Where We Belong   4:37
  • 05. Next Stop, Atro City   3:01
  • 06. For He's A Jolly Good Felon   4:40
  • 07. A Better Nothing   4:45
  • 08. Streets Of Nowhere   3:26
  • 09. Dirty Little Heart   5:42
  • 10. Darkest Blue   3:50
  • 11. The Light That Shines Twice As Bright...   5:52


Discografia dei Lostprophets

  • Thefakesoundofprogress (2000 Visible Noise - Sony Music)
  • Start Something (2004 Visible Noise - Sony Music)
  • Liberation Transmission (2006 Visible Noise - Sony Music)
  • The Betrayed (2010 Visible Noise - Sony Music)


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BIFFY CLYRO – ONLY REVOLUTIONS sabato, 23 gennaio 2010 20:00 by maxare

Biffy Clyro – Only Revolutions

  • Release Date: 6 Novembre 2009
  • Etichetta: 14th Floor Records
  • Produttore: Garth GGGarth Richardson

 

  • Simon Neil - lead vocals, guitars, piano
  • James Johnston - bass, vocals
  • Ben Johnston - drums, percussion, background vocals

 

 

[voto: 4]

"Only Revolutions" è la seconda release dei Biffy Clyro per la 14th Floor, dopo tre incisioni per la storica indipendente Beggars Banquet e anni di gavetta passati a suonare in ogni buco possibile del Regno Unito. E’ il mio primo approccio con il trio scozzese e ne sono rimasto favorevolmente colpito fin dal primissimo ascolto.

Un alto livello di energia viene sprigionato da questo combo che non ha paura di miscelare diversi stili: la potente sezione ritmica e le chitarre ad alto voltaggio sono complementari al pianoforte suonato dal lead vocalist Simon Neil e agli arrangiamenti orchestrali drammatici e pomposi (eseguiti da una vera orchestra!).

La produzione è impeccabile, riesce a dare il giusto rilievo sia alle parti più potenti che a quelle più melodiche e orchestrali senza che l’una prevalga sull’altra; d’altronde GGGarth Richardson non è certo uno di primo pelo: se non vi dicono niente Rage Against The Machine, Red Hot Chili Peppers, Sick Of It All o Skunk Anansie, penso sia l’ora di un ripasso di storia del rock dai 90s in poi.

Ben quattro sono i singoli prodotti da questo platter, il primo dei quali, "Mountains", è uscito addirittura nel luglio 2008 e si è rivelata la canzone di maggior successo di sempre della band di Kilmarnrock, arrivando al 5° posto delle classifiche UK.
Gli altri estratti sono sicuramente tra gli highlights di "Only Revolutions", che comunque si attesta su alti livelli per tutta la sua durata: "That Golden Rule" alterna una prima parte hard con un riffing a tratti nervoso a una seconda parte orchestrale enfatica e carica di pathos; l’anthemica "The Captain" è il punto più alto dell'album e il relativo, accattivante video in stile piratesco (manca solo che arrivi Jack Sparrow a portare via la Perla Nera) è tra i più belli dell’anno appena trascorso; l’ultimo singolo in ordine di tempo è uscito da poche settimane in versione remixata rispetto a quella dell’album: si tratta di "Many Of Horror", splendida ballad dall’atmosfera tormentata.
Altro pezzo forte del cd è l’incalzante "Bubbles" nella quale suona da guest guitarist il leader dei Queens Of The Stone Age, Josh Homme.

Non mi resta che andare alla scoperta delle precedenti release di questa band che non sarà rivoluzionaria ma ha realizzato uno dei dischi più solidi del 2009.

 

Tracklist di Only Revolutions

  • 01. The Captain 3.43
  • 02. That Golden Rule 3.50
  • 03. Bubbles 5.01
  • 04. God & Satan 3.10
  • 05. Born On A Horse 2.49
  • 06. Mountains 3.21
  • 07. Shock Shock 3.04
  • 08. Many Of Horror 4.19
  • 09. Booooom, Blast & Ruin 3.17
  • 10. Cloud Of Stink 2.56
  • 11. Know Your Quarry 3.29
  • 12. Whorses 3.56


Discografia dei Biffy Clyro

  • Blackened Sky (2002 Beggars Banquet)
  • The Vertigo Of Bliss (2003 Beggars Banquet)
  • Infinity Land (2004 Beggars Banquet)
  • Puzzle (2007 14th Floor)
  • Only Revolutions (2009 14th Floor)

 
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BON JOVI – THE CIRCLE (Limited Edition CD+DVD) sabato, 23 gennaio 2010 19:00 by maxare

bon jovi the circle front cover

  • Release Date: 30 Ottobre 2009
  • Etichetta: Island Records
  • Produttore: John Shanks, Jon Bon Jovi & Richie Sambora

 

  • Jon Bon Jovi - lead vocals
  • Richie Sambora - guitars, backing vocals
  • David Bryan - keyboards
  • Tico Torres - drums, percussion

 


[voto: 3.5]

Da pochi giorni è in rotazione su tutti i canali musicali il video di "Superman Tonight", secondo singolo estratto dall'ultimo disco dei Bon Jovi. E sempre da pochi giorni è iniziato il tour americano che li porterà in giro per i prossimi mesi (in Europa, per quest'anno, è prevista “solo” una serie di 12 serate a Londra e 1 a Parigi, vedere la sezione concerti).
Quale migliore occasione, quindi, per rispolverare The Circle e parlarvene un po'?

Passata, almeno temporaneamente, l'infatuazione per il country rock, i quattro vecchi amici tornano a giocare con la distorsione e ci propongono un album in linea con quanto stilisticamente avevano già realizzato con "Have A Nice Day", pur con le debite differenze.
Da sempre Jon Bon Jovi si ispira al papà del cosiddetto Jersey rock, ovvero Bruce Springsteen: questo mi sembra l’album più influenzato dal Boss e "Work For The Working Man" - bella, anche se il giro di basso è identico a quello della ben più nota "Livin' On A Prayer" - è la canzone che maggiormente risente di questo ascendente.
Comunque, a dispetto di queste influenze, il sound rimane al passo con i tempi: pochi assoli, niente refrain pomposi e tastiere mai in primo piano. Insomma, chi ad ogni nuova uscita si aspetta un ritorno alle sonorità ottantiane di "Slippery When Wet" o "New Jersey" deve farsene una ragione.

In "The Circle" non ci sono tracce che colpiscono subito al primo ascolto, è uno di quegli album che cresce con il tempo e alla fine non si può non rimanere catturati da brani come "Brokenpromiseland" (che mi fa venire in mente i Blue October, e so già che qualcuno mi darà del pazzo…), "Thorn In My Side", il primo singolo "We Weren't Born To Follow" e soprattutto "Love's The Only Rule", canzone con una carica fenomenale.
Due sono invece i pezzi che passano spesso sotto il tasto skip del mio player: "Live Before You Die" (brutta copia di "Joey") e "Fast Cars", una canzoncina troppo debole confrontata al resto della tracklist.
Da notare, inoltre, che gli amici di una vita, Desmond Child e Billy Falcon, hanno aiutato ancora una volta i nostri nella stesura di diverse canzoni.

"When We Were Beautiful", seconda traccia dell'album, dà il titolo anche al documentario oggetto del DVD incluso nella Limited Edition di "The Circle".
Seguiti durante il precedente "Lost Highway" tour, i quattro membri (o meglio il presidente, il vice e i due dipendenti) dei Bon Jovi si mettono a nudo e, in una serie di interviste, raccontano la loro stessa vita nella band: i tour estenuanti, le dipendenze di Richie Sambora e Tico Torres, la lealtà di David Bryan, la totale dedizione del workaholic Jon Bon Jovi.
Il documentario è girato interamente in bianco e nero, a sottolineare l'assunzione a status di classico del combo americano.
E come si potrebbe considerarli altrimenti?! Dopo 26 anni di onorata carriera i Bon Jovi sono di fatto tra le più longeve rock band di successo della storia.


Tracklist di The Circle

  • 01. We Weren't Born To Follow   (J. Bon Jovi, R. Sambora) 4.03
  • 02. When We Were Beautiful   (J. Bon Jovi, R. Sambora, B. Falcon) 5.18
  • 03. Work For The Working Man   (J. Bon Jovi, R. Sambora, D. Brown) 4.03
  • 04. Superman Tonight   (J. Bon Jovi, R. Sambora, B. Falcon) 5.12
  • 05. Bullet   (J. Bon Jovi, R. Sambora) 3.50
  • 06. Thorn In My Side   (J. Bon Jovi, R. Sambora) 4.05
  • 07. Live Before You Die   (J. Bon Jovi, R. Sambora) 4.18
  • 08. Brokenpromiseland   (J. Bon Jovi, R. Sambora, D. Child) 4.57
  • 09. Love's The Only Rule   (J. Bon Jovi, R. Sambora, B. Falcon) 4.38
  • 10. Fast Cars   (J. Bon Jovi, R. Sambora, D. Child) 3.16
  • 11. Happy Now   (J. Bon Jovi, R. Sambora, D. Child) 4.21
  • 12. Learn To Love   (J. Bon Jovi, R. Sambora, D. Child) 4.39


Discografia dei Bon Jovi

  • Bon Jovi (1984 Mercury)
  • 7800° Fahrenheit (1985 Mercury)
  • Slippery When Wet (1986 Mercury)
  • New Jersey (1988 Mercury)
  • Keep The Faith (1992 Mercury)
  • Cross Road (1994 Mercury)
  • These Days (1995 Mercury)
  • Crush (2000 Island)
  • One Wild Night Live 1985-2001 (2001 Island)
  • Bounce (2002 Island)
  • This Left Feels Right (2003 Island)
  • 100,000,000 Bon Jovi Fans Can't Be Wrong (2004 Island)
  • Have A Nice Day (2005 Island)
  • Lost Highway (2007 Island)
  • The Circle (2009 Island)


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STARS OF TRACK AND FIELD - A TIME FOR LIONS sabato, 23 gennaio 2010 18:55 by madseason

stars of track and field a time for lions front cover

  • Release date: 15 Settembre 2009
  • Etichetta: Wind-up Records
  • Produttore: John King

 

  • Kevin Calaba - vocals, guitar
  • Jason Bell - guitar, vocals
  • Daniel Orvik - drums

 

 

[voto: 4]

Maturano gli Stars Of Track And Field. E bene, anche. Il pur valido debutto su Wind-up, "Centuries Before Love And War", con le sue influenze Radiohead, Echo and the Bunnymen, Depeche Mode, U2 e Joy Division, era forse ancora un po' acerbo e grezzo.

Il nuovo "A Time For Lions" mostra una interessante progressione stilistica: senza smentire le proprie origini, gli SoTaF consolidano il proprio songwriting, abbracciando il sound di band mainstream come Coldplay, Death Cab For Cutie e OneRepublic, e coniano 11 brani brillantemente costruiti che aprono a Kevin Calaba e soci le porte dell'airplay radiofonico.

Coniugare il pop elettronico con il rock da arena (o da stadio, addirittura) dei giorni nostri sembra infatti la mossa giusta per attirare l'attenzione di chi cura i palinsesti delle stazioni rock ed uscire definitivamente dallo status - prestigioso ma poco remunerativo - di cult band.
Ma non pensiate che quella degli Stars sia solo una mossa scaltra: i tre di Portland riescono infatti nel non facile compito di mantenere la propria integrità artistica sviluppando nel contempo un sound personale, di classe ed eleganza, che non scivola mai nel banale e nel ripetitivo.

Qualche prova? Ascoltate l'anthemica opening "Racing Lights", con il suo appassionato chorus, oppure la deliziosa "The Breaking Of Waves" con quella chitarrina alla The Edge su una melodia che fonde mirabilmente Coldplay ed elettrowave degli eighties. O perchè non la sottile, intima e riflessiva "Through The Static", guidata dalla voce quasi sussurrata di Kevin Calaba, un singer sino ad ora sottovalutato, che merita la ribalta dei grandi palchi internazionali. Sentitelo cantare con trasporto "Safety In Numbers", con quell'impostazione vocale che mi ricorda il Justin Furstenfeld più introspettivo. Bravissimo.

E un plauso anche alla Wind-up Records, famosa per band dall'enorme successo come Creed ed Evanescence, che dopo averci regalato gli eccellenti The Queen Killing Kings, ripropone con un gran bel disco gli Stars Of Track And Field.
E' arrivata l'ora dei leoni!

Tracklist di A Time For Lions

  • 01. Racing Lights   3:19
  • 02. End Of All Time   3:35
  • 03. The Breaking Of Waves   3:27
  • 04. Now You Lift Your Eyes To The Sun   4:25
  • 05. In Bright Fire   3:35
  • 06. Peeling Away   3:19
  • 07. Through The Static   3:19
  • 08. Safety In Numbers   3:32
  • 09. The Aviator   3:26
  • 10. The Stranger   4:50
  • 11. Sunrise Ends   3:29             


Discografia degli Stars Of Track And Field

  • Stars Of Track And Field (2003 No Logo Records)
  • You Came Here For Sunset Last Year (2005 Mad Recordings)
  • Centuries Before Love And War (2006 Wind-up Records)
  • A Time For Lions (2009 Wind-up Records)


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DASHBOARD CONFESSIONAL - ALTER THE ENDING sabato, 23 gennaio 2010 18:45 by madseason

dashboard confessional alter the ending front cover

  • Release Date: 10 Novembre 2009
  • Etichetta: Vagrant Records - Universal Music 
  • Produttore: Butch Walker, Adam Schlesinger

 

  • Chris Carrabba - vocals, guitar
  • John Lefler - guitar, piano
  • Scott Schoenbeck - bass
  • Mike Marsh - drums

 

[voto:3.5]

Il mio primo pensiero all'ascolto del sesto album dei Dashboard Confessional è quello che Chris Carrabba non abbia preso bene il non eccellente successo commerciale del precedente "The Shade Of Poison Trees" e che abbia reagito scegliendo un approccio scaltro e sopra le righe per il suo nuovo lavoro.
D'altronde non ti porti a casa un produttore come l'ex-Marvelous 3 Butch Walker (Avril Lavigne, Lindsay Lohan, Pink, Katy Perry, Weezer, Fall Out Boy tra le sue infinite collaborazioni) se le intenzioni sono quelle di tenere un basso profilo.

La sfida di Chris è stata evidentemente quella di riuscire a riconquistare un posto al sole nelle classifiche di vendita - con una bella rimpolpata di portafoglio - mantenendo al contempo la credibilità acquisita negli anni.
La Top Ten di Billboard, il numero uno nelle chart canadesi e britanniche ed una popolarità in crescendo in Europa - tanto che il singolo "Belle Of The Boulevard" ha cominciato a fare proseliti anche da noi - suggeriscono che la prima parte della sfida è stata vinta.
E' la seconda parte che sta dando qualche grattacapo in più ai Dashboard: non sono pochi i fan della prima ora che hanno gridato al tradimento, accusando Carrabba di essersi messo in competizione con gli idoli pop dei teenager americani, sacrificando integrità e genuinità sull'altare del dio dollaro.

Io sono meno categorico e più accondiscendente nei confronti dell'ex-emo rocker della Florida (qualcuno si ricorda quando "emo" non era ancora e solo un termine modaiolo per descrivere il look dei ragazzini col ciuffo?).
In fondo la buona qualità del songwriting di Carrabba mi pare innegabile, e brani come "Get Me Right", "Belle Of The Boulevard", "I Know About You", "Alter The Ending", "The Motions", per quanto ruffiani, sono costruiti con abilità ed eseguiti con un'energia e un trasporto che dona loro una buona dose di credibilità.

Da rilevare che i Dashboard hanno pubblicato "Alter The Ending" anche in una deluxe edition che include un secondo cd in cui vengono riproposti tutti i brani dell'album in chiave acustica: forse solo una democristianata per tenersi buoni i fans più integralisti. Di certo c'è che, sulla scia di questo cd "alternativo", Chris Carrabba e John Leffler sono in tour con uno show dalla natura intima - solo voce, chitarra e pianoforte - che toccherà anche l'Italia con una data alla Salumeria della Musica di Milano, il prossimo 3 Febbraio. Un'ottima occasione per toccare con mano la reale consistenza della band, al di là delle superproduzioni da studio works.

 

Tracklist di Alter The Ending

  • 01. Get Me Right   3:15
  • 02. Until Morning   3:44
  • 03. Everybody Learns From Disaster   3:33
  • 04. Belle Of The Boulevard   4:02
  • 05. I Know About You   3:07
  • 06. Alter The Ending   3:24
  • 07. Blame It On The Changes   4:11
  • 08. Even Now   2:43
  • 09. The Motions   4:02
  • 10. No News Is Bad News   3:54
  • 11. Water And Bridges   3:36
  • 12. Hell On The Throat   3:10


Discografia dei Dashboard Confessional

  • The Swiss Army Romance (2000 Fiddler - Vagrant Records)
  • The Places You Have Come To Fear The Most (2001 Vagrant Records)
  • A Mark, A Mission, A Brand, A Scar (2003 Vagrant Records)
  • Dusk And Summer (2006 Vagrant Records)
  • The Shade Of Poison Trees (2007 Vagrant Records)
  • Alter The Ending (2009 Vagrant Records - Universal)


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BOYCE AVENUE – ALL YOU'RE MEANT TO BE sabato, 23 gennaio 2010 18:30 by maxare

boyce avenue all you’re meant to be front cover

  • Release Date: 25 Marzo 2008 (digitale) / 10 Marzo 2009
  • Etichetta: Universal Records
  • Produttore: Boyce Avenue
  • Mastering engineer: Rodney Mills

 

  • Alejandro Manzano - lead vocals, guitars, piano
  • Fabian Manzano - guitars, vocals
  • Daniel Manzano - bass, vocals

 


[voto: 3.5]

Colgo l'occasione dell'imminente concerto a Milano per parlarvi del debutto, uscito ormai due anni fa, dei Boyce Avenue, band composta da tre fratelli della Florida che suonano insieme –inizialmente a livello amatoriale- dal 2000, quando il leader e voce principale Alejandro era solo un quattordicenne.

"All You're Meant To Be" è stato scritto e registrato nel corso di due anni ed è stato inizialmente pubblicato digitalmente come release indipendente; solo nel marzo 2009 ne è stata stampata una versione "tangibile". Tuttavia, a fine 2008, i Boyce Avenue sono entrati nella Top 8 degli artisti più cliccati di sempre su YouTube con ben 90 milioni di contatti nel loro canale: un risultato straordinario per una band al debutto che all’epoca non aveva nè un CD da vendere nei negozi, né un contratto discografico.

L'album è costruito su efficaci melodie vocali guidate dall’espressiva voce di Alejandro, intrecci di chitarra acustica e piano e ritmiche spesso lente ed enfatiche.
"Hear Me Now", l'opener, ne è un esempio ed è il miglior risultato dei fratelli Manzano, una canzone dal pathos travolgente, la più rappresentativa del lotto, tanto da proporla anche in versione acustica con pianoforte. Altre canzoni meritevoli di menzione sono la ballad "Dare To Believe", la drammatica "Not Enough" e l’ariosa "Tonight".

Nel complesso si tratta di un album discreto, anche se qualche canzone rock in più e un paio di ballate in meno avrebbero sicuramente dato una marcia in più a questo debutto. L'adult alternative proposto è piuttosto derivativo e si ispira ai "campioni" del genere (The Calling, Lifehouse, The Fray per fare qualche nome noto), ma non manca quella buona dose di personalità che potrà portarli nel cuore di un numero sempre maggiore di fans, forti anche dell’esperienza di due anni passati a suonare in giro per il mondo.

Date una chance a questi tre ragazzotti della Florida: l’appuntamento dal vivo è l'11 marzo al Tunnel di Milano (info nella sezione concerti).


Tracklist di All You're Meant To Be

  • 01. Hear Me Now   4.03
  • 02. Dare To Believe   3.38
  • 03. On My Way   3.52
  • 04. All The While   3.34
  • 05. Change Your Mind   3.37
  • 06. Find Me   4.39
  • 07. Not Enough   4.02
  • 08. So Much Time   4.49
  • 09. Tonight   4.04
  • 10. Hear Me Now (piano acoustic)   4.01


Discografia dei Boyce Avenue

  • All You're Meant To Be (2008 Boyce Avenue Records / 2009 Universal)


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