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Dopo la release del lungamente rimandato debutto degli Automatic Loveletter "Truth Or Dare", il nostro Schwarz ha avuto la possiblità di intervistare Juliet Simms, front-woman, nonché fondatrice e songwriter di questa new sensation dell'alternative rock a stelle e strisce.

"Truth Or Dare" arriva dopo 3 anni di continui problemi, diventa realtà dopo un sacco di controversie legati all'etichetta e molti altri inconvenienti che hanno ritardato a dismisura la release di questo album: puoi spiegarci esattamente ciò che è accaduto???
Dopo aver registrato il disco per la Epic nel 2006, l’obiettivo era di andare in tour per costruire una solida base di fans. Così abbiamo fatto, senza nessun supporto da parte di nessuno, né dell’etichetta né di alcun promoter o manager. Il mio agente Allison Hagendorf e mia madre hanno giocato un ruolo fondamentale in tutto ciò e sono stati eccezionali nel ricoprire tutti questi ruoli. Pensa che siamo andati in tour con band come Between The Trees e Every Avenue a bordo di una vecchia e scassata Ford Excursion! Una volta raggiunto un maggior seguito abbiamo trovato un manager ed un booking agent per programmare un tour, facendo di spalla a band come Secondhand Serenade, Cute Is What We Aim For e All Time Low. Il Warped tour del 2008 è stato uno dei nostri primi tour come band di supporto, ed è stato a quel punto che l'etichetta ha iniziato ad intuire che per la band era venuto il momento di avere qualche possibilità in più. Subito dopo però hanno commesso l'errore di far fuori il mio precedente agente, Allison, consegnando il gruppo ad un altro A&R man. Pensa che a quel punto hanno cominciato a dirci che presto il nostro disco di debutto sarebbe stato pubblicato, insomma tutti i miei sogni stavano per realizzarsi, ma… per far ciò dovevo cercare musicisti più “professionali” facendo fuori gli altri ragazzi della band! Se non avessi seguito i loro consigli mi avrebbero messo alla porta, così all'inizio del 2009, dopo varie audizioni ho reclutato i membri della nuova band. Cominciammo il nostro primo tour da headliner il giorno del mio compleanno, ma nel mezzo del tour ricevetti una telefonata dal mio agente che mi informava che l’etichetta ci aveva appena escluso dal loro roster poiché il nuovo Presidente della label doveva a tutti tagliare i costi! Non essendo coinvolto nella storia della band, non aveva alcun interesse a continuare ad investire nel gruppo. Due settimane più tardi, con nostra grande sorpresa la RCA ci ha contattato e ci ha fatto firmare un nuovo contratto. Sull’onda dell’entusiasmo abbiamo scritto e registrato del nuovo materiale. Nel febbraio 2010, il mio agente ha ricevuto dalla RCA un ulteriore stop, ma tutto è bene quel che finisce bene……ora siamo con la Sony Giappone e tutto è perfetto!

Fin dagli inizi sono cambiati molti membri della band, l’unico comune denominatore di tutte le line up sei te. Dobbiamo considerare la band un progetto solista di "Juliet Simms" sotto “mentite spoglie” oppure possiamo considerare gli A. LL una band al 100%? Sicuramente se non avessi avuto così tanta determinazione ad andare avanti gli A.LL no

n avrebbero potuto essere una realtà oggi.....
Effettivamente mi sono caricata sulle mie spalle tutta la responsabilità di questo gruppo, ma ad essere sincera senza il costante aiuto e supporto per molti anni del mio chitarrista e fratello Tommy e di Daniel (ex-batterista della band), probabilmente non ce l’avrei fatta. Beh, diciamo che gli A.LL non sarebbero qui oggi senza la mia perseveranza, ma ci sono state delle persone chiave che mi sono state di fondamentale aiuto.

Nel 2007, avete cominciato a lavorare al vostro album di debutto con Matt Squire ed è stata certamente una sfida per entrambi. Ora avete lavorato sotto la supervisione di Josh Abraham: che cosa hai imparato da quella esperienza che abbia in qualche modo facilitato questa nuova avventura con Abraham? Quali sono state le principali differenze tra questi produttori?
Dopo essere stata per anni on the road e per tanto tempo in studio, ero pronta per un’ulteriore esperienza per quando riguarda la produzione di un disco vero e proprio. Effettivamente a ben guardare non vi sono grandissime differenze nel loro modo di lavorare anche se devo ammettere che sia Matt che Josh hanno un loro approccio ben definito al processo di produzione


"Hush", utilizzato come il primo singolo di questo album di debutto, è l'unica traccia che continua a seguirvi fin dagli esordi (la prima versione è stata registrata su "Recover" un Ep pubblicato nel 2007, quindi è stata registrata in una nuova versione per l'EP "Automatic Loveletter" dello scorso anno): cosa rappresenta per voi???

…beh per me quel pezzo rappresenta un bel po’ me stessa, è un nostro punto fermo. Pensa che ho  incontrato fans o persone che conoscevano la canzone ma non sapevano che era nostra haha!!!!!

Su "Truth or Dare" possiamo trovare 3 canzoni già pubblicate sulla vostra release precedente dell'anno scorso, come "Hush" / "My Goodbye" / "The Day That Saved Us": per "Hush" ne abbiamo appena parlato, ma perché avete scelto di pubblicarle nuovamente? Facevano parte del passato, perché non provare a realizzare un album con canzoni nuove di zecca?
Per "The Day That Saved Us," posso dirti che

sia il brano che tra tutti meriti di essere trasmesso  dalle radio. Per essere onesti, avrei piuttosto preferito registrare e pubblicare un altro pezzo intitolato "Black Ink Revenge" (un diversa versione di "My Goodbye", molto più indie), ma l'etichetta discografica (RCA) non la pensava allo stesso modo… Ma dopo tutti questi anni di traversie e problematiche ho imparato a distinguere dove realmente combattere all’ultimo sangue e dove invece lasciar correre…..infatti proporremo "Black Ink Revenge" questa estate durante le nostre esibizioni acustiche!

In passato hai lavorato con altre band come LoveHateHero / Secondhand Serenades / All Time Low e Cartel: cosa hai imparato di così importante per la tua band?
Innanzitutto mi hanno aiutato a guadagnare la stima e l’affetto dei fans ma anche e soprattutto ho imparato a cantare con altri artisti, migliorando lo studio delle melodie oltre che sperimentare altri approcci al songwriting. Come negare che ogni singola esperienza mi ha insegnato un sacco?

Purtroppo il rock è sessista per antonomasia, al giorno d'oggi nel 2010 penso che la maggior parte delle persone sembra interessato ad una musicista donna per il suo aspetto e non per le sue qualità musicali.... quali erano e quali sono le maggiori difficoltà per essere accettata come una vera e propria rockettara (senza per forza guardare al sesso...)?
Sinceramente non è una difficoltà per me visto che sto facendo tutto questo ormai da moltissimi anni. Penso che io abbia dimostrato di essere come uno dei ragazzi della band… ma con le poppe!!!

In questi giorni date la possibilità ai vostri fans di scaricare attraverso il vostro sito una traccia inedita intitolata "To Die For". Quanto è forte il tuo rapporto con il web? Pensi che potrebbe essere un modo molto importante per promuovere la musica? Non è così normale regalare musica in un tempo in cui tutti sembrano essere contro il file-sharing
Il web è estremamente importante. Ti da la possibilità di come rimanere in contatto con i tuoi fan e interagire con essi. Perché non regalare una canzone? E’ una questione di onestà, tanto potrebbe essere trovata gratuitamente online in ogni caso, o no? Preferisco dare ai nostri fan qualcosa da ascoltare e condividere con i loro amici, in questo modo allarghiamo la nostra cerchia di fans, che canteranno le nostre canzoni durante i nostri live shows!!!

Nella band stai suonando con tuo fratello, mentre tua sorella è un'attrice: quanto ha influenzato il songwriting essere stata un’artista cresciuta tra artisti?
Era un ambiente dove potevi trovare costantemente ispirazione, ci siamo influenzati vicendevolmente a livello creativo. Ho sempre amato il fatto di poter bussare alla porta della stanza di mio fratello o di mia sorella mostrando loro qualche mia nuova composizione.

Devo ammettere che durante i primi due/tre ascolti non ho trovato il disco così sorprendente, solo dopo svariati ascolti il mio giudizio è cambiato. Nella recensione ho indicato solo tre parole: fresco, accattivante, graffiante
Bene, grazie! Sono veramente lieta che la pensi così.

I testi sembrano essere davvero personali e proprio come "scrittori di lettere d’amore", mi puoi spiegare qualcosa in più andando maggiormente in profondità? In alcuni casi sembra che tu sia una vera combattente contro le difficoltà della vita e nello stesso tempo un incredibile romantica... non è vero?
Come faccio ad andare più a fondo……in fondo si parla di amore e già di per sé l'amore è qualcosa di profondo aha aha. Sì, esattamente, io mi sento un amante e una combattente al tempo stesso. Si rischia di ferire la persona che si ama……

Mi hanno colpito molto i testi di “Story Of My Life”, all'inizio canti "a parte tutti i sogni di quando si hanno quindici anni, la vita è davvero difficile anche se stai dicendo a tua mamma e papà che sei felice." Sei contenta ora? È stato difficile arrivare al vostro punto? Che cosa potete suggerire ad una giovane band/artista che vive situazioni come questa?
Sì ora sono felice! Era incredibilmente difficile ma non di meno divertente. Vorrei suggerire di non rinunciare mai ai propri sogni, certo possono capitare momenti in cui ci si può scoraggiare, ma devi riuscire a scrollarti tutto e guardare avanti.

Juliett, siamo allafine: ti ringrazio nuovamente per le tue gentili risposte, puoi dirci cosa dobbiamo aspettarci dalla band nel prossimo futuro?
Sei sempre il benvenuto e mille grazie! Staremo fuori tutta l'estate con il Vans Warped Tour, il disco è stato pubblicato il 22/06/10…. E un video musicale arriverà abbastanza presto!

After the release of Automatic Loveletter's long-awaited debut album "Truth Or Dare", our writer Schwarz took the chance to put some questions to Juliet Simms, founder, leader and singer-songwriter of this great new rock sensation.

 

Q: “Truth Or Dare” comes after three years of struggling, it becomes reality after a lot of fighting due to label's problems and many others problems delayed the issue for long three years: can you explain to us exactly what happened?
A: After recording the record for Epic in 2006, we were told to go out and tour and build a fan base. So we did with no tour support, no manager and no booking agent. My A&R, Allison Hagendorf and my mom were playing all these roles. Playing tours with bands such as Between The Trees and Every Avenue in a beat up old Ford Excursion. Once we established more of a following, a manager and a booking agent, we started getting more tours with bands like Secondhand Serenade, Cute Is What We Aim For and All Time Low. 2008 Warped tour was one of our first supported tours. The Label started to see that there was something there. After they made the mistake of firing Allison, I was handed over to another A&R rep. They told me the record was coming out and all my dreams were about to come true, BUT… I have to fire everyone in your band. I was told I would be dropped if I didn’t get more of a "professional" band. So early 2009, we held auditions and hired a band. Out on our first headlining tour, on my birthday and in the middle of nowhere, I got a call from my A&R rep telling me that I’m dropped from the label and that the new president of the label was cutting all costs. Since she was not involved in any part of the history of my band, she had no invested interest in the band. Two weeks later, RCA scooped me up and signed me. I wrote and recorded. In Feb 2010, my RCA A&R rep got the boot.  But then I got picked up by Sony Japan and Sin and all is great now!  :D

Q: Since the beginning the members of the band changed as a normal process of growing up but the only one who continue to go on through all these changes is you. Do we have to consider the band a solo project of “Juliet Simms” covering his name by a band's name or is it 100% a band? Surely if you didn't had all the determination to go on Automatic Loveletter couldn't be a reality nowadays...
A: I was driving it all along, but with the constant help and support from my guitarist and brother Tommy and, for many years, Daniel (my ex-drummer) who was in the band. Let’s just say, Automatic Loveletter wouldn't be here today without my persistence, BUT I couldn't have done it with out a few key people :)

Q: In 2007, you worked on the first issue of your debut album with Matt Squire and you revealed that experience was a total challenge for both of you, challenging each other. Now you worked under the supervision of Josh Abraham: what did you learn from that experience which was needed for this new one? What were the main differences between these producers? Do you still have the result of the job done by Matt Squire?
A: After touring for years and recording so much, I was seasoned and able to speak "Produca!" Haha They’re not much different actually - both are good looking radical Jewish dudes. LOL... but seriously Matt and Josh both have there own styles.

Q: “Hush”, used as the first single of this debut album is the only track which continue to follow you since the beginning (the first version has been recorded on “Recover”, an EP issued in 2007, then it has been recorded into a new version for the “Automatic Loveletter” EP last year): what does it represent for you?
A: It represents a staple for me. I’ve met fans or people that knew that song and didn’t even know it was my song haha...

Q: On “Truth Or Dare” we can find three songs already issued on your previous release of last year such as “Hush”, “My Goodbye” and “The Day That Saved Us”: for “Hush” it has just been answered but why did you choose to release again those songs? They were part of the past, why not becoming a new refreshing way with all brand new songs?
A: For “The Day That Saved Us”, I can say that I feel it’s a song that deserves radio play. And to be honest, I would have rather recorded "Black Ink Revenge" (a different more indie version of "My Goodbye") but the record label (RCA) didn't feel the same way I did… So I learned to pick and choose my battles. So I’ll be playing "Black Ink Revenge" this summer at acoustic performances ;) boom!

Q: In the past you worked with other bands like LoveHateHero, Secondhand Serenades, All Time Low and Cartel: how much did you earned something important to be used on A.LL. both lyrically and musically??
A: It helped me gain fans. I learned how to sing with others, got better at harmonies, AND got to experience other peoples style of writing. Taught me alot.

Q: Unfortunately rock is sexist considered, nowadays on 2010 I think that most of the people seems interested in a female musician for her appearance and not for her musical qualities…what were and what are the biggest difficulties to be accepted as a real rocker one (it doesn't matter if you’re female or male...)?
A: Well it’s not really a difficulty for me now Is i have been doing it for a long time. I think I've proven myself to one of the boys… but with boobs

Q: During these days you're giving away through your official website a “giveaway song for free”, “To Die For”. How strong your relationship with the web is? I mean, do you think it could be a very important way of promoting the music? It's not so normal giving away music for free in a time when everybody seems to be against file-sharing and stuff like that…
A: The web is hugely important. It’s how you stay in touch with your fans and interact with them. Why not give away a song? Let’s be honest. It'll be ripped off for free online anyways. Haha I'd rather give my fans something to listen to, to learn, to show their friends, and, in turn, making new fans=more kids at shows singing your songs! Yay! Win win!

Q: You're playing in the band with your brother while your sister is an actress: how much influenced your songwriting being an artist growing up among artists?
A: It was a constant creative environment… We fed off each other which made it very inspiring. I loved that I could knock on my brother or sister's door and they’d welcome a new song I wanted to show them.

Q: I have to admit that for the firsts two or three listening sessions of the record I haven't found it so amazing but after those times something has changed on the songs (or on me....) and now I simply love this cd! On the review I added just three words speaking about this debut: amazing, fresh and scathing…really impressive!
A: Well Thank You! I’m glad you think so :)

Q: The lyrics seem to be really personal and just like “really loveletters”, can you explain them a little bit deeper? In a way it seems that you're a fighter against the difficulties of life and on the same time an incredible lover…isn't it?
A: How can I make it any deeper… it’s Love… love is deep Haha. Yes exactly, I am a lover and a fighter. You always hurt the one you love…

Q: I was impressed by the lyrics of “Story Of My Life”, at the beginning you sing that “beside all your dream when you are fifteen, the life is really hard also if you're telling your mom and dad that you're happy.” Are you happy now? Was it difficult arriving at your point? What can you suggest to a younger band/artist who's living situations like this?
A: Yes I am happy now…see -------->:D It was incredibly difficult but fun nonetheless. I would suggest to never give up on your dreams and don’t let the man get you down. Discouragement may come but you gotta shake it off and push through.

Q: Juliet, we are at the end: thanking again for your kindly answers, can you let us know what we have to expect from the band in the near future?
A: You're quite welcome and thank you too! We'll be out on the summer's Vans Warped Tour, and the record was released June 22nd… And a music video is coming soon! :) xoxo

 

RUNAWAY CITY - ARMORED HEART Wednesday, 14 July 2010 13:55 by schwarz

 

  • Release Date: June 22, 2010
  • Label: Vertusent Record
  • Producer: Jason Elgin

 

  • Style: Alternative Rock, Modern Rock
  • Related bands: Default, Switchfoot, Daughtry, 3 Doors Down

[voto: 4.5]

Intro
Fresco e sorprendente alternative/modern rock per allietare le torride giornate estive.

Best tracks
Fade, Scars, Daybreak, Try

Notes
Preceduto dal singolo “Fade” che gira tra le varie radio universitarie americane dallo scorso aprile, vede finalmente oggi la luce "Armored Heart" che rappresenta il primo passo nel music business di questi Runaway City, grazie ad un’etichetta, la Vertusend Records, anch’essa all’esordio e con un coraggio da vendere. O forse mettere sotto contratto questi ragazzotti è stato un affare più per loro che per la band perché la classe ed il songwriting di qualità che sfoggiano con incredibile scioltezza è qualcosa di stupefacente. Il trittico iniziale formato da “Daybreak”, “Scars”,  “Fade” vi fa sobbalzare dalla sedia in un attimo grazie a ritmiche precise e chitarre mai invadenti, a volte appena arpeggiate, inframmezzate da momenti più elettrici sui quali svetta la voce matura e carismatica di Josh Edwards. Prodotto da Jason Elgin (Collective Soul, Terrible Things), il disco non presenta fillers, tutti i brani qui presenti vi faranno godere dall’inizio alla fine, grazie a melodie orecchiabili e mai scontate. Troverete semi-ballads come “No Escape”, il cui refrain centrale è perfetto contorno di un concerto fatto in un’arena festante, ballate dal sapore vagamente folk come “Try”, così come si potranno respirare atmosfere spensierate e sbarazzine nella solare “Save Me”. E tutto questo da un gruppo la cui età media sfiora i 22 anni... ma dove andranno questi ragazzotti provenienti da una piccola cittadina del North Carolina (Mont Airy)??? Le premesse ci sono tutte, non accorgersi di questa splendida realtà equivarrebbe a commettere un delitto. E nessuno di voi vuole qualcuno sulla coscienza, vero??


Band

  • Josh Edwards - Vocals
  • Chris Burrow - Drums
  • Tyler Ricketts  - Guitar
  • Jace Bowman  - Guitar
  • Jon Thompson  - Bass


Tracklist

  • 01. Daybreak (4:07)
  • 02. Scars (3:28)
  • 03. Fade (3:37)
  • 04. Longing (3:13)
  • 05. Try (3:47)
  • 06. Only You (3:29)
  • 07. No Escape (3:50)
  • 08. Lately (3:32)
  • 09. Save Me (3:19)
  • 10. More Than This (4:19)

 

Discography

  • Runaway City (2010, Vertusent Record)


Suggested links

BLACK SUNSHINE - BLACK SUNSHINE Wednesday, 30 June 2010 14:51 by schwarz

 

  • Release Date: May 25, 2010
  • Label: Break Silence Recordings
  • Producer: Bob Marlette

 

  • Style: Modern Hard Rock
  • Related bands: Saliva, Soundgarden, Alter Bridge

[Voto:4]

Intro
Quando la musica diventa una ragione di vita...

Best tracks
Cannonball, Once In My Life, Skeletons, Slave

Notes
La vita a volte è proprio strana, o più semplicemente bisognerebbe nascere sotto la buona stella che in un modo o l'altro ci fa trovare sempre pronti per il passo successivo. Matt Reardon è stato uno dei personaggi di spicco del cosiddetto “sci estremo” buttandosi giù con i suoi sci dai dirupi più impervi...ma a tirare troppo la corda, per poco non ci lascia la pelle! Dopo un incidente che lo ha costretto a lasciare la sua attività preferita e con una convalescenza durata parecchi mesi, il biondo americano ha avuto modo di pensare seriamente al suo futuro, e perché non imbracciare una chitarra convogliando le sue frustrazioni e speranze nel mondo delle sette note? E fu così che nacquero i Black Sunshine! Per completare la formazione il buon Reardon si è circondato di musicisti navigati come Matt Young (Billy Idol) alla batteria, Jeff Flannery (Van Zant’s) e Charles Lee (già con John5 nei clamorosi Loser) alle chitarre ed al basso Christopher Serafini (Pollen, The Stereo) con i quali è riuscito, sotto l’occhio vigile ed attento di Bob Marlette (Shinedown, Filter, Seether) dietro la cabina di regia, a produrre un album di debutto di solido ed energico rock dove le varie influenze che hanno “guidato” Reardon in questa prima avventura si sono fatte sentire. Nel modo di impostare la voce e nella scelta delle melodie sembra di trovarsi di fronte al miglior Chris Cornell, soprattutto nei brani più atmosferici e melodici, mentre le chitarre potenti di Charles Lee caratterizzano un sound che “raccoglie” a piene mani dalla produzione di Mark Tremonti. Il singolo utilizzato per il lancio del disco è certamente azzeccato e la migliore rappresentazione del sound di questo quartetto a stelle e strisce: “Once In My Life” è energico e potente dotato di una linea vocale melodica di facile presa inframmezzato da alcuni momenti acustici che impreziosiscono il risultato finale. Brano ruffiano ma che gli amanti del modern rock più ruvido non faranno fatica ad apprezzare. Non mancano di certo pezzi sfrontati come “Hell Yeah” e “Holy Gasoline” dal riffing un po’ scontato ma molto efficace seguiti da momenti più melliflui e delicati come “Cannonball”... insomma, un disco che può essere una bella sorpresa per chi è in cerca di un po’ di spensieratezza e di sana e pura energia.


Band

  • Matt Reardon - Vocals, Guitar
  • Charles Lee - Guitar
  • Jeff Flannery - Guitar
  • Christopher Serafini - Bass
  • Matt Young - Drums


Tracklist

  • 01. Intro
  • 02. Holy Gasoline
  • 03. Burn to Shine
  • 04. Once In My Life
  • 05. Slave
  • 06. Cannonball
  • 07. Hell Yeah
  • 08. Tears
  • 09. Skeletons
  • 10. Flying Sideways
  • 11. Psycho Babble

 

Discography

  • Black Sunshine (2010, Break Silence Recordings)


Suggested links

SAVING ABEL - MISS AMERICA Friday, 25 June 2010 10:10 by schwarz

 

  • Release Date: June 8, 2010
  • Label: Virgin Records
  • Producer: Marty Frederiksen

 

  • Style: Modern Rock
  • Related bands: Hinder, Stereoside, Rev Theory

[Voto:2.50]

Intro
Attesissimo e deludente secondo album per il quintetto statunitense

Best tracks
Tap Out, Contagious, I’m Still Alive

Notes
I Saving Abel con il loro omonimo debutto del 2008 avevano prodotto qualcosa di elettrizzante che aveva portato una ventata di freschezza nel vastissimo mondo modern rock e quindi erano attesi al varco, accompagnati dalle aspettative di moltissimi fans sparsi per il globo. Ed effettivamente per questo ritorno hanno fatto le cose in grande, creando quell’attesa che commercialmente può far guadagnare punti in fatto di vendite. Preceduto dal ruffiano singolo apripista “Stupid Girl”, un brano mid tempo che ricorda però da vicino “Addicted” tratto dal primo album, in “Miss America” c’è poca sostanza. Ad oggi i Saving Abel sembrano essere una bella scatola, con una cura dei dettagli esteriori pazzesca (si veda una produzione curata in ogni piccolo dettaglio per un suono, bisogna ammetterlo, veramente sopra la media) ma quando tentiamo di aprire questa scatola ascoltandone il contenuto…purtroppo qui cominciano le sorprese. La band di Jared Weeks ha imparato la lezioncina, ha scoperto la formula vincente cercando di ripeterla pedestremente. E qui probabilmente entra in gioco la maturità di una band che paga lo scotto di essere nonostante tutto ancora alle prime armi e che forse si è un po’ bruciata con il successo (inaspettato) del primo album.
I brani ci sono, sono scritti bene e ruffianamente sanno andare a toccare le corde degli amanti del modern rock, ma non mordono, lasciano sempre quel non so che di amaro in bocca che lascia spiazzati. Vi sono brani che rimangono impressi nella mente come il singolo apripista di cui abbiamo detto prima, “Tap Out”, “Bloody Sunday” ma nel complesso il disco non decolla mai rimanendo ancorato a schemi da loro stessi già utilizzati, una caduta di stile di cui francamente avremmo fatto volentieri a meno. Troppi i pezzi che fungono da mero “riempitivo” come “Angel Without Wings”, “Missisipi Moonshine” dal forte sapore country rock, la poco ispirata ballata “I Need You” giusto per fare qualche nome. Una delusione che rimane tale anche dopo numerosi e ripetuti ascolti...che peccato!


Band

  • Jared Weeks - Vocals
  • Scott Bartlett - Guitars
  • Jason Null - Guitars
  • Eric Taylor - Bass
  • Blake Dixon - Drums


Tracklist

  • 01. Tap Out (4:07)
  • 02. Stupid Girl (Only In Hollywood) (4:19)
  • 03. Contagious (3:37)
  • 04. The Sex Is Good (3:31)
  • 05. Bloody Sunday (3:47)
  • 06. I’m Still Alive (3:48)
  • 07. Mississippi Moonshine (3:13)
  • 08. Angel Without Wings (4:16)
  • 09. Miss America (3:40)
  • 10. I Need You (3:47)
  • 11. Hell Of A Ride (3:44)


Discography

  • Saving Abel (2008 Virgin Records)
  • Miss America (2010 Virgin Records)


Suggested links

  • Date: June 9, 2010
  • Venue: Colonia Sonora
  • Town: Collegno (Turin) - Italy

 

A Collegno, una delle tante "cittadine dormitorio" che circondano la cintura torinese si svolge una rassegna estiva che di anno in anno annovera sempre più "attrazioni musicali" di un certo livello (ricordiamo ancora con molto piacere l'apertura del festival 2009 di Lenny Kravitz) e quest'anno il compito di aprire le danze spetta agli ALICE IN CHAINS che non hanno certo bisogno di presentazioni. Non si può dire che fosse presente il pubblico delle grandi occasioni, ma certamente l'attesa di vedere all'opera la band di Seattle dopo la pubblicazione del superfluo "Black Gives Way To Blue" dello scorso anno era abbastanza elevata tra il pubblico accorso per questo evento. C'era da tastare il polso ad una band che in passato è riuscita a scrivere degli autentici must in campo grunge rock, e c'era l'estrema curiosità di vedere dal vivo quanto il nuovo vocalist William DuVall si fosse effettivamente integrato con il sound della band. Nonostante la pioggia a tratti battente che ha imperversato per tutta la durata del concerto, la gente ha dimostrato gradire una prova molto positiva dove Jerry Cantrell ha dimostrato come oggi gli Alice In Chains siano sempre più la sua band avendo al suo fianco dei comprimari di lusso come Mike Inez (basso) e Sean Kinney (batteria) che si sono dimostrati base ritmica solida e precisa. Cantrell si è distinto per un lavoro chitarristico mostruoso curando totalmente sia la parte ritmica che quella solista con suoni corposi e pieni, pieni di grinta ed energia: proprio a tal proposito bisogna annotare purtroppo il suono totalmente impastato chitarra/basso, complice l'accordatura abbassata di un tono della chitarra il suono del basso di Inez si confondeva totalmente con le sfuriate del buon Cantrell, rendendo perfettamente inudibile il lavoro di Inez. Altra nota stonata della serata è stato il vedere Cantrell prodigarsi anche in moltissime parti vocali, molte delle quali soliste facendo sorgere una domanda: ma allora perchè chiamare DuVall dietro al microfono?

 

Il vocalist si dava da fare, si è dannato l'anima per tutta la durata del concerto ma a volte sembrava quasi relegato al ruolo di semplice corista, francamente questa scelta mi ha lasciato alquanto perplesso. Al di là di questo, nel suo complesso è stato un concerto dalla scaletta devastante, una serie di canzoni prese a man bassa dalla loro produzione migliore tratta da dischi seminali come "Facelift" e "Dirt" oltre che dall'ep "Jar Of Flies": "Dam That River", "Angry Chair", "No Excuses", "Them Bones", "Would?" tralasciando curiosamente la produzione di "Alice In Chains" del 1996 ad eccezione di "Again". Fin dall'iniziale "Rain When I Die" si è capito come sarebbe andata la serata, fino ad arrivare al vero proprio delirio per brani come "Them Bones" / "Would?" / "Man In The Box", guarda caso prodotti dal loro più vecchio catalogo come "Dirt" e "Facelift". Lo show del quartetto ha avuto un momento di flessione proprio in concomitanza (sarà un caso?) con l'esecuzione del materiale tratto dal nuovo album, praticamente da "A Looking In View" fino ad "Acid Bubble" dove sia la band che il pubblico sembrava essersi addormentato. Nel complesso bisogna ammettere che i ragazzi posseggono un talento fuori dal comune, sanno come far divertire il proprio pubblico grazie anche ad alcuni brani che sono ormai di diritto entrati nella storia del rock....imperdibili!

 

 

 

 

Alice in Chains Setlist Colonia Sonora, Collegno, Italy 2010, 2010 European Tour

DIVE - PICTURE PERFECT Friday, 18 June 2010 10:01 by schwarz

 

  • Release date: May 11, 2010
  • Label: Phase One Communication
  • Producer: Jim Wirt

 

  • Style: Modern Rock
  • Related bands: Hoobastank, Three Days Grace, Nural, Fuel

[Voto:4]

Intro
Ed eccoci di fronte al disco che non ti aspetti da una band al debutto...

Best tracks
Last Call Romance, The Other Side Of Me, Fall Away, My Way

Notes
Prima di andare a sviscerare ogni singolo aspetto di questo “Picture Perfect” devo farvi una confessione: adoro questo album! Originari di Philadelphia, il quintetto statunitense nel 2007 si cimenta con la prima produzione discografica autoprodotta con la quale comincia a far parlare di sé nel South New Jersey facendosi notare dalla Phase One Communication, la quale li affida alle cure di Jim Wirt (No Doubt, Incubus, Live) per produrre questo che può essere considerato quasi come il loro debut album. E tanta fiducia, una volta tanto, non è stata mal riposta da parte dell'etichetta poiché in “Picture Perfect” possiamo trovare 12 godibilissimi brani nei quali l'ascoltatore potrà trovare pane per i suoi denti, passando attraverso meravigliose ballate e veri e propri attacchi sonori dove le chitarre del duo Canova/Moczydlowski si divertono a tessere alcune interessanti trame sulle quali spicca la voce di Jonny Sitar. Riuscire ad emergere nella miriade di bands modern rock che oggi giorno impazzano nel panorama musicale è molto difficile, ma i Dive posseggono un gusto per la melodia che li porta certamente sopra la media. Certo non possiamo parlare di sound originale e privo di sbavature, ma chi può fregiarsi il vanto di essere band totalmente innovativa? Anche se si tratta in alcuni casi di un sound derivativo da altri mostri sacri del genere, questa band le elabora a modo suo per un lavoro fresco a divertente dall'inizio alla fine. Da segnalare l'utilizzo del sax in ballate come “Teenage Tragedy” e “The Other Side Of me” che rende l'atmosfera ancora più rarefatta e sognante impreziosendo 2 ballate da brivido. Molti i brani degni di nota, fortunatamente ci troviamo di fronte solamente ad un paio di pezzi cosiddetti “riempitivi” di cui avremmo fatto volentieri a meno come “Wait For Me” o “Remember” (“curiosamente” inseriti nel finale) ma questi “peccati veniali” sono probabilmente il frutto dell'inesperienza che non inficia il brillante risultato finale.

 

Band

  • Jonnny Sitar - vocals
  • Evan Canova - guitar
  • Jeff Moczydlowski - guitar
  • Zhach Kelsch - drums
  • Mike Morgan - bass

 

Tracklist

  • 01. Last Call Romance (3:16)
  • 02. This Time (2:58)
  • 03. Teenage Tragedy (3:29)
  • 04. Take You There (3:24)
  • 05. My Way (4:12)
  • 06. Fall Away (3:01)
  • 07. Was This Worth It? (4:15)
  • 08. The Other Side Of Me (4:29)
  • 09. Irreplaceable (3:26)
  • 10. What You've Become (2:54)
  • 11. Remember (3:16)
  • 12. Wait For Me (4:08)

 

Discography

  • The Truth About Us (2007, Self-produced)
  • Picture Perfect (2010, Phase One Communication)

 

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AUTOMATIC LOVELETTER - TRUTH OR DARE Wednesday, 16 June 2010 08:56 by schwarz
 

 

  • Release date: June 22, 2010
  • Label: Sony
  • Producer: Josh Abraham

 

  • Style: Alternative Rock
  • Related bands: Paramore, Pink

[voto: 4]

Intro
After a long wait, here is the debut album of the band led by sister and brother team of Juliet and Tommy Simms.

Best tracks
Fade Away, Story Of My Life, Hush, The Day That Saved Us

Notes
Fresh. Amazing. Scathing. These are the three adjectives that come to mind immediately after finishing listening to the debut album of this American band that comes from Florida; there has been a great buzz about them before the release of "Truth Or Dare", thanks to Juliet Simms and her voice. To be honest, I have to admit that I was not tearing my hair waiting to hear these tracks but I can reassure those who were anxious for the release that the waiting is worth the while. Actually, this product should have seen the light in 2007 but, when Epic stopped supporting the band leaving the guys without future, the schedule changed so that Automatic Loveletter altered their course resolutely deciding to produce an EP, "Revolve", which let them reach a new recording agreement last year thanks to Sony.
Josh Abraham (Weezer, 30 Second To Mars, Velvet Revolver) took care of them and the production, so here we are facing twelve dazzling songs that will get to easily win your heart. Simms' histrionic voice leads the way instilling her most intimate feelings with never a dull and monotonous singing, but always heartfelt and full of pathos. To draw up a list of worthy songs is arduous and difficult to ibe realized because they go beyond the simple personal taste of each, there is not any moment of weakness and distractions: ballads, mid tempos, catchy and radio friendly tracks as the opener "Heart Song"... well everyone will be happy with these tracklist. Ladies and gentlemen, let's jot this name down...we will heard a lot in the future! May the new begins...

 

Band

  • Juliet Simms - vocals, rhythm guitar
  • Tommy Simms – guitars
  • Clint Fowler - Bass
  • Ryan Metcalf- Drums

 

Tracklist

  • 01. Heart Song   (4:13)
  • 02. Don't Let Me Down   (3:56)
  • 03. Fade Away   (4:17)
  • 04. Hush   (3:58)
  • 05. Story Of My Life   (4:11)
  • 06. The Day That Saved Us   (3:37)
  • 07. To Die For   (4:44)
  • 08. Let It Ride   (4:16)
  • 09. Eyes On You   (4:25)
  • 10. My Goodbye   (3:38)
  • 11. Butterflies   (4:01)
  • 12. Back To Life   (4:11)

 

Discography

  • Recover EP (2007 self-released)
  • Truth Or Dare (2010 Sony)

 

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