DASHBOARD CONFESSIONAL - ALTER THE ENDING Saturday, 23 January 2010 18:45 by madseason

dashboard confessional alter the ending front cover

  • Release Date: 10 Novembre 2009
  • Etichetta: Vagrant Records - Universal Music 
  • Produttore: Butch Walker, Adam Schlesinger

 

  • Chris Carrabba - vocals, guitar
  • John Lefler - guitar, piano
  • Scott Schoenbeck - bass
  • Mike Marsh - drums

 

[voto:3.5]

Il mio primo pensiero all'ascolto del sesto album dei Dashboard Confessional è quello che Chris Carrabba non abbia preso bene il non eccellente successo commerciale del precedente "The Shade Of Poison Trees" e che abbia reagito scegliendo un approccio scaltro e sopra le righe per il suo nuovo lavoro.
D'altronde non ti porti a casa un produttore come l'ex-Marvelous 3 Butch Walker (Avril Lavigne, Lindsay Lohan, Pink, Katy Perry, Weezer, Fall Out Boy tra le sue infinite collaborazioni) se le intenzioni sono quelle di tenere un basso profilo.

La sfida di Chris è stata evidentemente quella di riuscire a riconquistare un posto al sole nelle classifiche di vendita - con una bella rimpolpata di portafoglio - mantenendo al contempo la credibilità acquisita negli anni.
La Top Ten di Billboard, il numero uno nelle chart canadesi e britanniche ed una popolarità in crescendo in Europa - tanto che il singolo "Belle Of The Boulevard" ha cominciato a fare proseliti anche da noi - suggeriscono che la prima parte della sfida è stata vinta.
E' la seconda parte che sta dando qualche grattacapo in più ai Dashboard: non sono pochi i fan della prima ora che hanno gridato al tradimento, accusando Carrabba di essersi messo in competizione con gli idoli pop dei teenager americani, sacrificando integrità e genuinità sull'altare del dio dollaro.

Io sono meno categorico e più accondiscendente nei confronti dell'ex-emo rocker della Florida (qualcuno si ricorda quando "emo" non era ancora e solo un termine modaiolo per descrivere il look dei ragazzini col ciuffo?).
In fondo la buona qualità del songwriting di Carrabba mi pare innegabile, e brani come "Get Me Right", "Belle Of The Boulevard", "I Know About You", "Alter The Ending", "The Motions", per quanto ruffiani, sono costruiti con abilità ed eseguiti con un'energia e un trasporto che dona loro una buona dose di credibilità.

Da rilevare che i Dashboard hanno pubblicato "Alter The Ending" anche in una deluxe edition che include un secondo cd in cui vengono riproposti tutti i brani dell'album in chiave acustica: forse solo una democristianata per tenersi buoni i fans più integralisti. Di certo c'è che, sulla scia di questo cd "alternativo", Chris Carrabba e John Leffler sono in tour con uno show dalla natura intima - solo voce, chitarra e pianoforte - che toccherà anche l'Italia con una data alla Salumeria della Musica di Milano, il prossimo 3 Febbraio. Un'ottima occasione per toccare con mano la reale consistenza della band, al di là delle superproduzioni da studio works.

 

Tracklist di Alter The Ending

  • 01. Get Me Right   3:15
  • 02. Until Morning   3:44
  • 03. Everybody Learns From Disaster   3:33
  • 04. Belle Of The Boulevard   4:02
  • 05. I Know About You   3:07
  • 06. Alter The Ending   3:24
  • 07. Blame It On The Changes   4:11
  • 08. Even Now   2:43
  • 09. The Motions   4:02
  • 10. No News Is Bad News   3:54
  • 11. Water And Bridges   3:36
  • 12. Hell On The Throat   3:10


Discografia dei Dashboard Confessional

  • The Swiss Army Romance (2000 Fiddler - Vagrant Records)
  • The Places You Have Come To Fear The Most (2001 Vagrant Records)
  • A Mark, A Mission, A Brand, A Scar (2003 Vagrant Records)
  • Dusk And Summer (2006 Vagrant Records)
  • The Shade Of Poison Trees (2007 Vagrant Records)
  • Alter The Ending (2009 Vagrant Records - Universal)


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STANFOUR - RISE AND FALL Wednesday, 20 January 2010 22:30 by madseason

stanfour rise and fall front cover

  • Release Date: 4 Dicembre 2009
  • Etichetta: We Love Music - Universal Music

 

  • Konstantin Rethwisch - vocals
  • Christian Lidsba - guitar
  • Alexander Rethwisch - keyboards, vocals
  • Eike Lüchow - bass, electronics, vocals

 


[voto:3.5]

A sentirli senza sapere chi sono non ci si azzeccherebbe mai che gli Stanfour vengono dalla Germania. Eppure sono dell'isola di Föhr, nell'arcipelago delle Frisone Settentrionali, vicino alla Danimarca, per intenderci. C'è da dire però che i fratelli Rethwisch hanno vissuto parecchio tempo a Los Angeles, lavorando a stretto contatto con un produttore di colonne sonore di film: non so se questo fatto da solo possa spiegare il sound anglofono della band, di certo è un indizio importante.

Gli Stanfour si producono dunque, con questa loro seconda prova, in un melodic pop rock di impronta pianistica dalle atmosfere avvolgenti, con un sound paragonabile a quello di band americane/britanniche come Umbrellas, Coldplay, Starsailor, OneRepublic, Travis, Keane e Saybia (questi ultimi danesi, a onor del vero).

Forse il loro limite maggior è proprio quello di non avere ancora un'identità ben delineata che permetta loro di distinguersi dalla marea di band che hanno abbracciato sonorità del genere negli ultimi anni; di certo non si può dire che Konstantin Rethwisch e la sua truppen non sappiano comporre ed arrangiare al meglio brani ben orchestrati, gradevolissimi e intensi. Basta ascoltare la trascinante "Wishing You Well", primo singolo, nonché opener dell'album, per rendersene conto. O l'appassionata "Sail On". O, ancora, la sognante e profonda "Take Me Or Leave Me".

Insomma, "Rise And Fall" si rivela un disco a cui non mancano certo le belle canzoni, più maturo del precedente "Wild Life" - che ricordiamo più hit-oriented, più solare, direi "boybandesco" - e a cui manca giusto quel quid di personalità in più per entrare nella categoria "disconi del 2009". Sarà per il 2010? Vedremo, per il momento possiamo felicemente accontentarci.

 

Tracklist di Rise And Fall

  • 01. Wishing You Well   05:22
  • 02. Sail On   04:10
  • 03. Life Without You   03:55
  • 04. Say You Care   04:29
  • 05. Tired Again   03:50
  • 06. Face To Face   03:31
  • 07. Take Me Or Leave Me   03:10
  • 08. Bittersweet   03:44
  • 09. Stars   04:13
  • 10. I'll Wait For You   03:47
  • 11. Everything Has Changed   05:46


Discografia degli Stanfour

  • Wild Life (2008 Vertigo Records Berlin - Universal Music)
  • Rise And Fall (2009 We Love Music - Universal Music)


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THE CRIBS - IGNORE THE IGNORANT Sunday, 17 January 2010 20:45 by madseason

the cribs ignore the ignorant

  • Release Date: 10 Novembre 2009
  • Etichetta: Wichita Recordings - Warner Bros. Records
  • Produttore: Nick Launay

 

  • Ryan James Jarman - vocals, guitar
  • Johnny Marr - guitar
  • Gary John Jarman - bass, vocals
  • Ross Anthony Jarman - drums

 

[voto:4]

Ok, adesso ci siamo. I Cribs non mi avevano mai entusiasmato, con la loro rabbia postpunkoide mal convogliata in composizioni che mi stancavano già al primo ascolto. Ma su questo quarto episodio della loro saga musicale gli inglesi di Wakefield centrano il punto, sfornando il loro miglior disco di sempre.

Il punto è quello di essere riusciti a sviluppare il proprio sound, senza snaturarlo, fino a portarlo a maturità.
In questo processo ritengo che sia stato fondamentale il "nuovo" acquisto dei Cribs, il navigatissimo ex-chitarrista dei The Smiths, Johnny Marr, il quale non solo ha dato maggior sostanza alle composizioni, ma ha contribuito in maniera decisiva agli arrangiamenti più ricercati, meno indie di "Ignore The Ignorant".
Intendiamoci, ITI rimane un disco diretto e onesto, in cui i fratelli Jarman non rinnegano le proprie radici musicali, ma finalmente le composizioni diventano memorabili, a partire dal singolo "We Share The Same Skies", che potrebbe aprire agli inglesi le porte delle chart rock americane.

Tra i tanti brani interessanti, mi piace citare l'altro singolo, l'abrasiva e pseudo-anthemica "Cheat On Me"; "Save Your Secrets" e la title-track, in cui i Cribs appaiono come una versione aggiornata dei Pretenders; l'opener "We Were Aborted", più vicina alle sonorità dei dischi precedenti; la greendayana "Victim Of Mass Production"; "Last Year's Snow", dal sound affine a quello dei Manic Street Preachers.

"Ignore The Ignorant", uscito in UK il 7 Settembre, è stato accolto in patria da critiche più che lusinghiere e dai favori del pubblico, che lo ha spedito all'ottavo posto della classifica britannica (miglior risultato di sempre). Vedremo se i Cribs riusciranno a replicare il successo anche in USA, dove il cd è uscito in formato "fisico" da soli due mesi. Se lo meriterebbero.

 

Tracklist di Ignore The Ignorant

  • 01. We Were Aborted   3:09
  • 02. Cheat On Me   3:24
  • 03. We Share The Same Skies   3:15
  • 04. City Of Bugs   6:22
  • 05. Hari Kari   3:44
  • 06. Last Year's Snow   3:35
  • 07. Emasculate Me   3:35
  • 08. Ignore The Ignorant   3:18
  • 09. Save Your Secrets   4:29
  • 10. Nothing   3:41
  • 11. Victim Of Mass Production   4:08
  • 12. Stick To Yr Guns   5:08


Discografia dei The Cribs

  • The Cribs (2004 Wichita Recordings)
  • The New Fellas (2005 Wichita Recordings)
  • Men's Needs, Women's Needs, Whatever (2007 Wichita Recordings - Warner Bros. Records)
  • Ignore The Ignorant (2009 Wichita Recordings - Warner Bros. Records)


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AFTER THE FALL - [IN] EXILE Saturday, 16 January 2010 23:59 by madseason

after the fall in exile front cover

  • Release Date: 28 Agosto 2009
  • Etichetta: Roadrunner Records
  • Produttore: Richard Stolz

 

  • Benjamin Windsor - vocals
  • Mark Edward Warner - guitar
  • Matthew Gore - bass
  • Andrew Atkins - drums

 

[voto: 4]

Uno di quei dischi che fan venire la pecolla a molti critici, che non mancheranno (e non hanno mancato) di bollarlo come "prevedibile", "formulaico", "inoffensivo"... In realtà "[In] Exile", terzo studio album degli australiani After The Fall, è un ottimo esempio di album che, seppur adatto all'airplay radiofonico, non si inchina passivamente alle leggi di mercato.

Benjamin Windsor ed i suoi compagni d'avventura infatti, oltre a non lesinare passione, mostrano un'abilità nel songwriting che permette loro di non affondare nelle paludi del banale e del "già sentito mille volte", cosa ardua per un gruppo pop-rock.
Il sound degli After The Fall ricorda quello di band non famosissime ma di assoluta qualità quali Taxiride, Crush, Swirl 360, Wave, Kick The Kangaroo e Feel. E Benjamin, sia quando canta trattenuto evocando atmosfere pacate, sia quando trascina l'ascoltatore lungo melodie che si alzano stentoree, dimostra di essere l'arma in più degli ATF, sempre convincente e con un timbro perfetto per il genere.

Un plauso anche al gran lavoro di Richard Stolz, che, a differenza dell'album precedente, in cui fu aiutato nel mixaggio dalla "star" Kevin Shirley, qua si occupa di tutte le fasi del processo di produzione del disco, con risultati eccellenti.

Insomma, gli After The Fall non saranno i sedicenti rivoluzionari pseudo-indipendenti che piacciono tanto ai soliti critici modaioli, ma sono una validissima band, assolutamente degna di portare avanti il testimone della grande tradizione melodicrock australiana.



Tracklist di [In] Exile

  • 01. Digital Age   03:05
  • 02. Scotland Yard   03:00
  • 03. Desire   03:17
  • 04. Break Me   02:54
  • 05. In The End   03:31
  • 06. Born   03:21
  • 07. A Feather Afloat   03:51
  • 08. The Big Exit   04:29
  • 09. Lullaby   03:42
  • 10. Pressure   03:34
  • 11. 1969   03:43
  • 12. All Together Now (Bonus Track)   03:09
  • 13. Home (Bonus Track)   03:14


Discografia degli After The Fall

  • As Far As Thoughts Can Reach EP (2002 Shock Records)
  • After The Fall (2004 Festival Mushroom Records)
  • Always Forever Now (2005 Festival Mushroom Records)
  • Gimme 5 EP (2007 Warner Music Australia)
  • [In] Exile (2009 Roadrunner Records)


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BROKEN HALO - STARS ALIGN Sunday, 10 January 2010 19:19 by madseason

broken halo stars align front cover

  • Release Date: 29 Ottobre 2009
  • Etichetta: Indipendent Release
  • Produttore: John Paul Peters

 

  • Doug McArthur - vocals
  • Jared Daniels - guitar
  • Devon Mymko - bass
  • Kyle Patterson - drums

 

[voto:3.5]

I Broken Halo si dichiarano uno dei gruppi rock più popolari della loro città, Winnipeg, capitale della provincia di Manitoba, nel Canada centrale.
Non so quanti gruppi rock di risonanza possa vantare Winnipeg, che conosco in termini musicali giusto come città natale della famosa songwriter (nonché moglie del cantante degli Our Lady Peace, Raine Maida) Chantal Kreviazuk, sta di fatto che questi BH non sembrano proprio un bluff.

"Stars Align", disponibile alla modica cifra di 5$, segue di un paio d'anni il loro esordio sulla lunga distanza e potrebbe essere la chiave di volta per uscire dalla loro aia e farsi conoscere a livello internazionale come la promettente band che in effetti sono.

Guidati da Doug McArthur, un cantante potente dalla timbrica interessante, assimilabile in alcuni frangenti addirittura a quella di Glenn "The Voice" Hughes, i 4 canadesi si producono in 5 brani (+ 1) che spaziano dal rock corposo e al contempo melodico e sinuoso dei Ra, a quello più heavy e tosto dei post-grungers Cold, con qualche spruzzata di dark alternative metal alla Tool.

Notevole il lavoro del chitarrista Jared Daniels, il cui stile regala alle composizioni vibrazioni talora blues, talora funky, mentre la sezione ritmica, pur senza brillare, svolge il suo compito con precisione e sicurezza.

Personalmente ho un debole per l'anthemica e cultiana "Control", ma tutti i brani dell'ep meritano un plauso.

Diamo fiducia a questi giovani e talentuosi canadesi. Sapranno ripagarla.

 

Tracklist di Stars Align

  • 01. Have You Ever   4:06
  • 02. Rooftops   3:47
  • 03. Stars Align   3:23
  • 04. Control   3:23
  • 05. Bad Situation   2:54
  • 06. Rooftops Radio Edit   3:47


Discografia dei Broken Halo

  • Broken Halo (2007 Independent Release)
  • Stars Align (2009 Independent Release)


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ROONEY - WILD ONE Monday, 4 January 2010 15:57 by madseason

rooney wild one front cover

  • Release Date: 27 Novembre 2009
  • Etichetta: Rooney Label
  • Produttore:  Rooney
  • Mixing engineer: Dave Trumfio

 

  • Robert Schwartzman - vocals, guitar
  • Taylor Locke - guitar, vocals
  • Louie Stephens - keyboards
  • Matt Winter - bass
  • Ned Brower - drums, vocals

[voto: 3.5]

Faccio fatica a credere che i Rooney siano una band senza un contratto discografico importante, dopo il buon successo internazionale del secondo album (targato Geffen), trascinato dal singolo-tormentone "When Did Your Heart Go Missing", stra-passato da tutte le radio rock del mondo (inclusa Virgin Radio Italia), suonato nelle discoteche e arrivato addirittura al numero uno della Top 100 tedesca.

Comunque sia, la prima prova che Robert Schwartzman e soci ci propongono da "freelance" è un gustoso antipasto in forma di EP di quello che sarà il nuovo full length, in uscita tra qualche mese.

Quattro i pezzi proposti in questo "Wild One", autoprodotto dalla band e mixato dall'esperto Dave Trumfio (tra gli altri, ha collaborato con Wilco, Ok Go, The Baldwin Brothers e Jesus and Mary Chain).

Sentiamoli: "Suckceed" (mi piace il gioco di parole) è un catchy, trascinante powerpop 100% Rooney; "I Don't Understand" è più cadenzata ma altettanto coinvolgente, con un'atmosfera vagamente "sixties"; la bella title track è uno slow con tinte westcoast; la conclusiva "The Days Keep Going By" ricorda nella strofa i Duran Duran (quelli più maturi), mentre il refrain si muove su coordinate ELO/The Cars.

L'antipasto è stato assai gradito. Aspettiamoci ora una sostanziosa portata da Gambero Rosso.



Tracklist di Wild One

  • 01. Suckceed   3:34
  • 02. I Don't Understand   3:09
  • 03. Wild One   3:12
  • 04. The Days Keep Going By   4:28


Discografia dei Rooney

  • Rooney (2003 Geffen Records)
  • Calling The World (2007 Geffen Records)
  • Wild One (2009 Independent Release)


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SEABIRD - ROCKS INTO RIVERS Monday, 4 January 2010 15:47 by madseason

seabird rocks into rivers front cover

  • Release Date: 15 Dicembre 2009
  • Etichetta: Credential Recordings
  • Produttore: Paul Moak, Matt Hales   

 

  • Aaron Morgan - vocals, keyboards
  • Ryan Morgan - guitar
  • Brandon Weaver - bass
  • Preston Lane - drums

 

[voto: 3.5]

No, decisamente i Seabird non sono la band più originale del pianeta.

Ce ne eravamo già accorti con l'album d'esordio "'Til We See The Shore", che grazie all'hit single "Rescue" li aveva portati all'attenzione del pubblico USA. E questo nuovo album, che arriva a un anno e mezzo di distanza dal precedente, ce lo conferma.

Il loro sound rimane caratterizzato da un piano rock con influenze britpop, comparabile a quello di The Fray, Keane, Copeland, Coldplay, Jack's Mannequin, Snow Patrol, Starsailor e Thriving Ivory.

Detto questo, non si può negare che "Rocks Into Rivers" sia un disco di valore, superiore a "...Shore" come qualità compositiva media, gradevolissimo dall'inizio alla fine, ricco di composizioni appassionate e suggestive. Un disco in cui il piano e la voce di Aaron Morgan - mi piace il suo timbro sottile e forte allo stesso tempo, acuto e intenso - disegnano melodie sognanti ed emozionanti, qualche volta melanconiche, mentre la chitarra del fratello Ryan dona un tocco rock alle composizioni, senza offuscare mai il lavoro dei tasti d'avorio.

Aaron, fedele al suo credo cristiano, non si esime dal farcire di tematiche spirituali le liriche dei brani dei Seabird; ma grazie al cielo ci risparmia pallosi e ipocriti sermoni, puntando più sulla disamina delle difficoltà dei rapporti interfamiliari (d'altronde, per i cristiani la famiglia è una piccola chiesa) e su tematiche introspettive.

Se aggiungiamo che la produzione e gli arrangiamenti di "Rocks Into Rivers" sono di livello assoluto, viene naturale consigliare questo disco agli amanti dei gruppi sopracitati. E sconsigliarlo a chi vuole il suo poprock meno prevedibile e più audace.

 

Tracklist di Rocks Into Rivers

  • 01. Don't You Know You're Beautiful   3:31
  • 02. Believe Me   3:11
  • 03. Sing To Save My Life   4:25
  • 04. Trust   3:30
  • 05. The Good King   3:28
  • 06. Baby I'm In Love   3:23
  • 07. This Ain't Home   4:06
  • 08. The Sound Of You And I   1:53
  • 09. Don't Change A Thing   3:47
  • 10. This Road   3:46
  • 11. Finally Done Right   2:56
  • 12. Rocks Into Rivers   5:01


Discografia degli Seabird

  • Spread Your Broken Wings And Try EP (2005 Independent Release)
  • Let Me Go On EP (2007 Credential Recordings)
  • 'Til We See The Shore (2008 Credential Recordings)
  • The Silent Night EP (2009 Credential Recordings)
  • Rocks Into Rivers (2009 Credential Recordings)


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WILL HOGE - THE WRECKAGE Sunday, 27 December 2009 16:58 by madseason

will hoge the wreckage front cover

  • Release Date: 29 Settembre 2009
  • Etichetta: Rykodisc Records
  • Produttore: Ken Coomer, Charlie Bracco
  • Mixing engineer: Jim Scott

 

  • Will Hoge - vocals, guitar
  • Devin Malone - electric guitar, pedal steel, mandolin, keyboards, vocals
  • Adam Beard - bass, trumpet, vocals
  • Sigurdur Birkis - drums

 

[voto: 4]

Will Hoge, trentaseienne da Nashville, Tennessee, è un artista esperto, sincero, diretto, senza fronzoli.
Le peculiarità della sua musica le ritroviamo tutte in questo nuovo "The Wreckage", titolo che fa riferimento al brutto incidente che Will ha avuto in scooter nell'agosto del 2008, mentre tornava a casa dallo studio presso cui stava preparando il suo disco.
Dopo una serie di operazioni e una lunga attività di fisioterapia, Hoge è tornato al suo lavoro, nella Primavera del 2009, provato nel fisico, ma non nello spirito.

Accostabile ad artisti di rock tradizionale americano come Bruce Springsteen, Tom Petty, The Wallflowers, Tony Carey e John Mellencamp, Will Hoge non smentisce neanche in questa occasione la sua attitudine schietta e genuina da autentico spirito libero, servendoci quaranta minuti di storie che raccontano amori persi e amori trovati, cuori infranti e cuori rappezzati, tra rockers ruvidi da viaggi senza fine su strade polverose, e ballate malinconiche da suonare attorno a un fuoco, con una chitarra acustica e una bottiglia di whiskey a portata di mano.

Will è un artista con un cuore grande così, innamorato del rock'n'roll come pochi: non snobbatelo, non lo merita.

 

Tracklist di The Wreckage

  • 01. Hard To Love   03:24
  • 02. Long Gone   02:52
  • 03. The Wreckage   03:33
  • 04. Favorite Waste Of Time   03:12
  • 05. Even If It Breaks Your Heart   03:44
  • 06. What Could I Do   04:29
  • 07. Goodnight Goodbye   04:25
  • 08. Just Like Me   03:28
  • 09. Highway Wings   03:25
  • 10. Where Do We Go From Down   03:45
  • 11. Too Late Too Soon   04:01


Discografia di Will Hoge

  • Spoonful - Tales Begin To Spin (1997 Independent Release)
  • Carousel (2001 Atlantic)
  • Blackbird On A Lonely Wire (2003 Atlantic)
  • The America EP (2004 Independent Release)
  • The Man Who Killed Love (2006 Independent Release)
  • Draw The Curtains (2007 Rykodisc)
  • The Wreckage (2009 Rykodisc)


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