TURIN BRAKES - OUTBURSTS Wednesday, 3 March 2010 01:45 by madseason

turin brakes outbursts front cover

  • Release Date: 1 Marzo 2010
  • Etichetta: Cooking Vinyl
  • Produttore: Turin Brakes

 

  • Olly Knights - vocals, guitars
  • Gale Paridjanian - vocals, guitars

[voto: 3.5]

 

 


I Turin Brakes sono spesso stati comparati alle molte band di stampo acustico emerse sul finire degli anni 90, come Elbow, Puressence e Starsailor, sicuramente per "colpa" del primo album, quel "The Optimist LP" che portava un contributo elettrico piuttosto modesto. Ma i TB hanno costantemente cercato di evolvere il proprio sound: già il secondo album "Ether Song" presentava molte più chitarre elettriche, oltre che ad un suono meno solare. Il terzo lavoro, "JackInABox" era una sintesi dei primi due, con l'aggiunta di qualche influenza funky. Il successivo "Dark On Fire" presentava una produzione più brillante e corposa, nonostante fosse un disco registrato prevalentemente in presa diretta davanti ad un'audience.

Su questo nuovo "Outburst", scritto, suonato e prodotto quasi interamente da Olly e Gale, i due britannici di Balham (Londra) riscoprono il sound dell'esordio, acustico, malinconico e meditativo, senza perdere la sensibilità pop che ha fatto la fortuna della loro hit "Painkiller" (dal secondo album).
Ora i TB, giunti alla piena maturità artistica, possono finalmente lasciare da parte le politiche commerciali delle case discografiche e le conseguenti ricche produzioni - un inutile orpello per il loro sound - e concentrarsi sulla loro ispirazione originale, su quella spontaneità che aveva così ben caratterizzato "The Optimist".

Il brano d'apertura di Outburst, nonché primo singolo "Sea Change", dà il via ad una collezione di brani apparentemente semplici, immediati, ma che rivelano, ascolto dopo ascolto, nuove sfumature e una profondità che sfugge alla prima impressione.
"Sea Change" è aperta da chitarrine acustiche che intessono una classica trama folk, che le voci e le percussioni conducono successivamente in territori "Fleetwood Mac", in un piacevolissimo crescendo epico. Crescendo che caratterizza anche la deliziosa e vigorosa (in termini turinbrakesi, si intende) "Rocket Song", mentre la successiva "Paper Heart" è un delicato valzer che ben rappresenta la capacità della band di costruire ballate intense e non banali.
"Will Power" rivela influenze U2, con il suo svolgimento alla "With Or Without You"; più avanti nella scaletta, "Never Stops" ibrida il sound classico del gruppo con sonorità country, mentre in "The Letting Down" è un gospel quasi sussurrato a lasciare il suo marchio su una linea melodica blues.

Le altre chicche del disco ve le lascio scoprire da soli, con un'avvertenza per quei frequentatori di weChameleon avvezzi a sonorità ben più fragorose: approach with care!


Tracklist di Outbursts

  • 01. Sea Change   4:02
  • 02. Mirror   2:56
  • 03. Rocket Song   3:23
  • 04. Paper Heart   3:46
  • 05. The Invitation   3:29
  • 06. Will Power   3:59
  • 07. Apocolips   3:39
  • 08. Embryos   3:11
  • 09. Never Stops   4:11
  • 10. The Letting Down   4:03
  • 11. Radio Silence   4:06
  • 12. Outbursts   5:05


Discografia dei Turin Brakes

  • The Optimist LP (2001 Source/Astralwerks)
  • Ether Song (2003 Source/Astralwerks)
  • JackInABox (2005 Source/Astralwerks)
  • Dark On Fire (2007 Source/Astralwerks)
  • Outbursts (2010 Cooking Vinyl)


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STARFIELD - THE SAVING ONE Sunday, 28 February 2010 15:00 by madseason

starfield the saving one front cover

  • Release date: 23 Febbraio 2010
  • Etichetta: Sparrow Records
  • Produttore: Ian Eskelin, Starfield

 

  • Tim Neufeld - lead vocals, guitars
  • Jon Neufeld - guitars, vocals
  • James Johnston - bass
  • Dave Lalonde - drums

 


[voto: 2.5]

La recensione del nuovo album degli Starfield mi dà l'occasione di spendere due parole sul rock d'ispirazione cristiana, movimento che origina alla fine degli anni '60 del novecento in contrapposizione al rock secolare, la "musica di satana" per antonomasia, e si consolida nel tempo grazie ad artisti dal rilevante successo commerciale, come Petra, Stryper, Amy Grant, White Heart, Jars Of Clay, Creed, Skillet e tanti altri.
Un fenomeno che, nella conservatrice America del nord, terra in cui i pastori evangelici proliferano come ratti, assume dimensioni tali da portare Billboard a includere, negli anni 80, tra le sue chart, anche classifiche dedicate esplicitamente ad artisti cristiani.

Tra questi, è opportuno fare un distinguo tra quelli che citano esplicitamente nei loro testi il proprio credo, si considerano parte dell'industria cristiana contemporanea (CCM) e, cucendosi addosso un ruolo evangelico, suonano prevalentemente per il mercato cristiano; e quelli che, pur avendo radici non secolari e scrivendo spesso brani dal contenuto spirituale, considerano il loro mercato di riferimento quello "laico" e si rivolgono ad un'audience che trascende i confini religiosi (vedi Switchfoot, Evanescence, Creed, in una certa misura anche Collective Soul e Lifehouse).

I canadesi Starfield appartengono alla prima categoria, e d'altronde i titoli delle loro canzoni ("No Other Saviour", "Rediscover You", "Glory Is Rising"...) lasciano pochi dubbi in merito.
Provo a valutare il loro sound scorporandolo dalle liriche intrise di fede: sicuramente siamo al cospetto di brani di valido pop-rock radiofonico contemporaneo, spesso anthemico, in qualche caso più intimistico, brillantemente eseguiti, con arrangiamenti impeccabili e una produzione allo stato dell'arte. Insomma, musica che farà la felicità di chi ama artisti come Building 429, MercyMe, Across The Sky, Matthew West e Julian Drive.

Personalmente, trovo quest'attitudine da predicatori alla lunga stucchevole, e mi chiedo fino a che punto si tratti di sincera ispirazione che viene dai Cieli e se non sia piuttosto una mossa scaltra per mantenersi ben ancorati ad un mercato importante come quello della CCM.


Tracklist di The Saving One

  • 01. The Saving One   4:05
  • 02. Rediscover You   3:19
  • 03. Declaration Of Dependence   4:21
  • 04. No Other Saviour   4:22
  • 05. Something To Say   3:52
  • 06. Absolutely   3:58
  • 07. Overwhelm   3:57
  • 08. Top Of Our Lungs   3:15
  • 09. Glory Is Rising   3:42
  • 10. I Need A Father   3:27


Discografia degli Starfield

  • Starfield (2004 Sparrow Records)
  • Beauty In The Broken (2006 Sparrow Records)
  • I Will Go (2008 Sparrow Records)
  • The Saving One (2010 Sparrow Records)


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ERIK HASSLE - PIECES Saturday, 27 February 2010 16:00 by madseason

erik hassle pieces front cover

  • Release Date: 22 Febbraio 2010
  • Etichetta: Universal Island Records

 

[voto: 3]

 

 

 

 


Lo svedesotto Erik Hassle, forte dei consensi ricevuti in patria, prova a conquistare anche i mercati internazionali riproponendo a beneficio di tout le monde il suo debut album dell'anno scorso rafforzato da 4 tracce remixate ed una "brand new".
Erik è un ventunenne cantante/compositore originario di Katrineholm (paese a 150 Km sud-ovest di Stoccolma), londinese di stanza, che prova a distinguersi dalla selva di artisti (o pseudo tali) da chart mainstream, facendo leva sulla sua bella voce soul e su un songwriting elettropoprock, molto pop e poco rock, piuttosto scaltro ed arricchito da una produzione davvero grassa.

E' evidente che l'album ha come ascoltatori di riferimento i giovani in età da college, gente che può identificarsi in testi come "You don't know what you got till you're missing it a lot, I had to go throw it away, I was wrong from the start, from the bottom of my heart I apologize" (dal primo singolo "Hurtful", pubblicato lo scorso 8 Febbraio).
Ma è altrettanto evidente che "Pieces" è ricco di pezzi radiofonici molto catchy, costruiti su melodie cangianti che sfociano in grandi refrain che catturano all'istante qualsiasi ascoltatore, anche chi è solitamente avvezzo a sonorità più "adult oriented". Un paio di esempi? L'ironica "Don't Bring Flowers After I'm Dead", l'irresistibile opener "Bump In The Road" o la stessa "Hurtful".

Poi ci sono un paio di tracce in cui i produttori calcano troppo la mano e, con l'ansia di vendere un prodotto più che corroborare il sound di un artista, tirano fuori linee di basso ultramarcate, batterie sintetiche che pestano sopra le righe ed improbabili giri di synth che possono andare bene giusto in una discoteca tamarra della bergamasca. Ascoltate "Standing Where You Left Me" per credere.

Comunque sia, Erik Hassle è un giovane artista interessante. Lo affiancherei a un songwriter di peso, che lo aiuti a sviluppare il suo stile, e ad un buon parrucchiere, che gli sfoltisca quel ridicolo ciuffo che sfugge alla legge di gravità.


Tracklist di Pieces

  • 01. Bump In The Road   (Grizzly, Mack, Hassle) 4:00
  • 02. Hurtful   (Grizzly, Mack, Tommy Tysper, Hassle) 3:03
  • 03. Don't Bring Flowers (New Mix)   (Grizzly, Mack, Tysper, Hassle) 3:15
  • 04. Isn't It Obvious   (Fredrik Berger, Hassle) 3:26
  • 05. The Thanks I Get (New Mix)   (Grizzly, Hassle, Tysper, Mack) 4:33
  • 06. Standing Where You Left Me   (L. Kronlund, Grizzly, Hassle, Tysper, Mack) 3:20
  • 07. Bitter End (New Mix)   (Hassle, Tysper) 3:53
  • 08. First Time   (Grizzly, Mack, Tysper, Hassle) 3:05
  • 09. Love Me To Pieces   (Hassle, Tysper, Max Martin, Mack) 3:09
  • 10. Wanna Be Loved (New Mix)   (Grizzly, Mack, Tysper, Hassle) 3:59
  • 11. Back To Bed   (Berger, Grizzly, Hassle) 4:02
  • 12. Amelia   (Grizzly, Mack, Tysper, Hassle) 3:14


Discografia di Erik Hassle

  • Hassle (2009 Artist Company Ten)
  • Pieces (2010 Universal Island Records)


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STORY OF THE YEAR - THE CONSTANT Friday, 26 February 2010 22:37 by madseason

story of the year the constant front cover

  • Release Date: 16 Febbraio 2010
  • Etichetta: Epitaph Records
  • Produttore: Michael "Elvis" Baskette

 

  • Dan Marsala - vocals
  • Ryan Phillips - guitar
  • Philip Sneed - guitar, vocals
  • Adam Russell - bass, vocals
  • Josh Wills - drums, percussion

[voto: 2.5]


Non sono mai stato un fan degli Story Of The Year e del loro emo/post-hardcore alla Thrice, The Used, Breaking Benjamin e simili. Li ho sempre trovati poco originali ed eccessivamente ripetitivi; con le loro scariche di chitarre alternate a refrain ruffiani e derivativi e un'attitudine da rocker senza compromessi un po' posticcia, li trovo più adatti a ragazzini facilmente impressionabili che ad appassionati di rock navigati.

"The Constant", il loro nuovo album, prodotto in maniera ineccepibile dall'esperto Michael Baskette, non mi sembra che cambi le carte in tavola in maniera sostanziale: qualche pezzo tirato con aperture su chorus da "pugno al cielo" -"To The Burial" e "Time Goes On" i meglio riusciti- qualche altro più aggressivo -"Won Threw Ate", ad esempio- un paio di numeri più melodici -tipo "The Ghost Of You And I", che potrebbe funzionare come singolo per le radio rock- una power ballad pianistica anni '80 -"Holding On To You"- e il gioco degli SotY è fatto.

Insomma, anche con questo lavoro Dan Marsala e soci dimostrano di essere un gruppo più di maniera che di creatività. E se già non vi piacevano, non sarà "The Constant" a farvi cambiare idea. I fan, invece, sanno già cosa aspettarsi e non rimarranno delusi.

Tracklist di The Constant

  • 01. The Children Sing   4:07
  • 02. The Ghost Of You And I   3:55
  • 03. I'm Alive   4:15
  • 04. To The Burial   3:48
  • 05. The Dream Is Over   3:52
  • 06. Remember A Time   4:05
  • 07. Holding On To You   3:43
  • 08. Won Threw Ate   3:44
  • 09. Ten Years Down   3:53
  • 10. Time Goes On   4:06
  • 11. Eye For An Eye   2:15


Discografia dei Story Of The Year

  • Page Avenue (2003 Maverick)
  • In The Wake Of Determination (2005 Maverick)
  • The Black Swan (2008 Epitaph Records)
  • The Constant (2010 Epitaph Records)


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SCANNERS - SUBMARINE Wednesday, 24 February 2010 20:45 by madseason

scanners submarine front cover

  • Release Date: 16 Febbraio 2010
  • Etichetta: Dim Mak LLC
  • Produttore: Stephen Hague

 

  • Sarah Daly - vocals, bass, violin
  • Matthew Mole - guitar, vocals, synth
  • Amina Bates - guitar, keyboards, background vocals
  • Tom Hutt - drums


[voto: 3.5]

 

Secondo album per gli Scanners, quartetto londinese con un sound che affonda le proprie radici nel postpunk/darkwave di Joy Division, Siouxsie and the Banshees, Bauhaus, The Chameleons e in quel synth-pop degli eighties riscoperto recentemente dal grande pubblico grazie al successo dei vari Bloc Party, Shiny Toy Guns, the Killers, the Sounds, the Bravery e compagnia briscola.

L'indie rock band britannica, guidata dalla rising star Sarah Daly -un incrocio tra Siouxsie Sioux, Gwen Stefani e Chrissie Hynde, vocalmente parlando- si rivela molto abile a bilanciare sonorità elettroniche synth driven con un indie rock tosto, lunare e appassionato.

I frutti di questo matrimonio di stili sono 11 composizioni assolutamente convincenti: dal synth-punk dell'opener "Jesus Saves" all'ipnotica armonia della chitarra di "Baby Blue", dalla melodica e aperta "A Girl Like You" alla pulsante ed ossessiva "Salvation" (primo video/singolo estratto dall'album) è un susseguirsi di momenti affascinanti e sensuali che sapranno ammaliare i fan dei gruppi sopracitati.
Consigliati!

Tracklist di Submarine

  • 01. Jesus Saves   4:11
  • 02. We Never Close Our Eyes   3:28
  • 03. Salvation   3:25
  • 04. Baby Blue   4:20
  • 05. Sick Love   3:30
  • 06. A Girl Like You   3:33
  • 07. Strangelovehate   4:31
  • 08. Goodbye   4:14
  • 09. Half A Mind (Dreamer Forever)   3:30
  • 10. Sleepwalking Life   3:46
  • 11. Halfway Home   3:30


Discografia degli Scanners

  • Violence Is Golden (2006 Dim Mak - 2008 Dim Mak/Influx)
  • Submarine (2010 Dim Mak)


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ANGELS & AIRWAVES - LOVE Saturday, 20 February 2010 23:52 by madseason

angels and airwaves love front cover

  • Release Date: 14 Febbraio 2010
  • Etichetta: Independent Release
  • Produttore: Tom DeLonge, Critter

 

  • Tom DeLonge - vocals, guitar
  • David Kennedy - guitar
  • Matt Wachter - bass
  • Atom Willard - drums

 


[voto: 2.5]

Innanzitutto qualche doverosa nota: "LOVE", il nuovo album degli Angels & Airwaves di Tom DeLonge (Blink 182) è uscito il giorno di San Valentino in versione indipendente e digitale scaricabile gratuitamente dal sito della band. Successivamente verrà venduta una copia "fisica" dell'album, la cui pubblicazione sarà curata dalla Geffen, per cui sono usciti anche i precedenti lavori della band californiana.
Aggiungo che LOVE è concepito come colonna sonora di un film che porta lo stesso titolo, realizzato anch'esso dagli AVA.

Veniamo alla sostanza di "LOVE", con una premessa: non amo la voce nasale di Tom DeLonge e quel suo modo di cantare monotono, sempre con la stessa inflessione, che finisce con il mortificare anche i brani più interessanti e a ridurli a cantilene ipnotiche simili tra loro.

A beneficio di chi la pensa diversamente dico che "LOVE" presenta alcuni aspetti interessanti, come il massiccio utilizzo dell'elettronica, che dona a brani di pop rock alternativo d'atmosfera una profondità spaziale che prova a bilanciare in qualche modo la piattezza del cantato di DeLonge.
I pezzi che più beneficiano di questa "scoperta degli effetti speciali" sono l'epica "Shove" e "Hallucinations", che potrebbe avere fortuna come singolo.
Altro fatto degno di nota è la presenza di un paio di brani, come "The Flight Of Apollo" e "Epic Holiday", in cui le chitarre, solitamente relegate ad un ruolo di cesello, diventano protagoniste del suond, concedendo all'album un gradito cambio di passo.

A parte questo, però, non mi sembra che gli AVA abbiano fatto particolari progressi a livello di songwriting: stringi stringi è un po' sempre la solita solfa e, se tenete conto anche delle mie considerazioni sulle performance vocali di Tom, potete ben immaginare come "LOVE" non sia tra i miei dischi preferiti del momento.

Tracklist di LOVE

  • 01. Et Ducit Mundum Per Luce   2:34
  • 02. The Flight of Apollo   6:15
  • 03. Young London   5:03
  • 04. Shove   6:34
  • 05. Epic Holiday   4:38
  • 06. Hallucinations   4:39
  • 07. The Moon-Atomic   ...Fragments and Fictions   6:17
  • 08. Clever Love   4:27
  • 09. Soul Survivor   ...2012   4:04
  • 10. Letters To God, Part II   4:06
  • 11. Some Origins of Fire   5:20


Discografia degli Angels & Airwaves

  • We Don't Need To Whisper (2006 Geffen)
  • I-Empire (2007 Geffen)
  • LOVE (2010 Independent Release)


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FAIR - DISAPPEARING WORLD Wednesday, 17 February 2010 17:36 by madseason

fair disappearing world

  • Release Date: 9 Febbraio 2010
  • Etichetta: Tooth & Nail Records
  • Produttore: Aaron Sprinkle

 

  • Aaron Sprinkle - lead vocals, guitar
  • Erick Newbill - guitar, vocals
  • Nick Barber - bass, vocals
  • Joey Sanchez - drums, percussion


[voto: 4]

 

Aaron Sprinkle è un bravo e famoso produttore di Seattle con un carnet che può vantare nomi del calibro di Anberlin, Mae, Eisley, Number One Gun, Jeremy Camp, Falling Up e Kutless, solo per citarne alcuni.
Come se non fosse sufficientemente impegnato, Aaron ha anche una sua band, i Fair, in cui ricopre il ruolo di cantante, chitarrista, songwriter e, ovviamente, produttore. Non so se, come dice qualcuno, i Fair siano meglio della maggior parte delle band che produce, di certo non sembrano un progettino esile buttato giù solo per manie di protagonismo.

Il primo disco della band, uscito nel giugno del 2006, raccolse i favori della critica, un po' meno quelli del pubblico, forse anche a causa di una promozione non adeguata.
Vediamo come si muoverà sul mercato l'appena uscito "Disappearing World", che del debutto raccoglie l'eredità del sound, un pop rock alternativo alla Ben Folds, Death Cab For Cutie e The Fray, calato ora in un contesto più solido, che esclude quasi totalmente quei pezzi riempitivo di cui non era certo esente "The Best Worst-Case Scenario".

Le dieci tracce del nuovo lavoro evidenziano la grande abilità di Sprinkle di prendere il meglio delle sue abilità di produttore e "uomo consolle" a 360 gradi e coniugarle con un songwriting brillante, creativo, sincero, che non ha bisogno di ghirigori estetici o effetti speciali per raggiungere il cuore dell'ascoltatore.
No, Aaron non esagera mai con le manopole, né cade mai nella trappola del tecnicismo strumentale autoindulgente o dei luoghi comuni e, con la sua emozionante voce melodiosa - pensate a un incrocio tra l'intensità di Stephen Christian degli Anberlin e la levigatezza di Aaron Marsh dei Copeland - ci guida in un viaggio ricco di fascinose armonie, forme vibranti e vividi colori, che ha il solo difetto di durare poco: quaranta minuti, ma ne vorremmo il doppio!


Tracklist di Disappearing World

  • 01. Disappearing World   3:24
  • 02. Wayside   4:43
  • 03. Walking in My Sleep   4:26
  • 04. One Last Time   3:15
  • 05. Take Some Risks   5:13
  • 06. The Escape Artist   3:14
  • 07. It's Doubtful   3:17
  • 08. The Worst of Your Wear   3:39
  • 09. Great Divide   3:53
  • 10. Anymore   4:20


Discografia dei Fair

  • The Best Worst-Case Scenario (2006 Tooth & Nail)
  • Disappearing World (2010 Tooth & Nail)


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HIM - SCREAMWORKS: LOVE IN THEORY & PRACTICE Sunday, 14 February 2010 00:01 by madseason

him screamworks front cover

  • Release Date: 8 Febbraio 2010
  • Etichetta: Sire Records - Warner Bros.
  • Produttore: Matt Squire
  • Mixing engineer: Neal Avron

 

  • Ville Valo - lead vocals, acoustic guitar
  • Mikko "Linde" Lindström - lead guitar, acoustic guitar
  • Janne "Burton" Puurtinen - keyboards, background vocals
  • Mikko "Migé" Paananen - bass, background vocals
  • Mika "Gas Lipstick" Karppinen - drums, percussion

[voto: 3.5]

"There are wounds that are not meant to heal at all, In venere veritas" canta Ville nell'opener del nuovo disco degli HIM, per introdurci al tema che accompagna la settima uscita in studio del gruppo finlandese: gi aspetti teorici e pratici di una relazione e la difficoltà, se non impossibilità di trovare una soluzione ai problemi che inevitabilmente sorgono. Il cantante ci presenta "Screamworks" come un catartico, rabbioso grido primevo, un "vaffanculo, voglio fare quello che mi pare" che sgorga spontaneo alla fine di una storia come quella tra Valo e la sua ex-fidanzata.

E per sottolineare questi argomenti gli HIM scelgono un sound molto vivace, una serie di uptempo pop rock dalla facile presa, con la presenza non occasionale di un synth ruffiano che fa molto "style". Insomma, dopo il controverso, non facile e sicuramente profondo "Venus Doom", i finnici recuperano alcuni elementi degli anni 80 e sfornano il loro disco più accessibile, anthemico e solare.

Non so quanto i fan gradiranno questa svolta, e d'altro canto non si può biasimare un gruppo che prova a rimodellare il proprio sound per non rimanere troppo legato al proprio passato.
Certo che l'ispirazione non sembra essere ai massimi livelli; i brani, pur tutti gradevoli presi singolarmente, tendono a confondersi tra di loro nello svolgersi dell'album, senza contare che quell'alone di magica, romantica decadenza che ha sempre accompagnato il percorso musicale degli HIM sin dagli esordi, su "Screamworks" si è fatto quanto mai pallido.

Leggo che questo è il primo album che Ville ha scritto da sobrio: ragazzo, forse è meglio se ti riattacchi alla bottiglia...

Tracklist di Screamworks: Love In Theory & Practice

  • 01. In Venere Veritas   3:35
  • 02. Scared To Death   3:40
  • 03. Heartkiller   3:29
  • 04. Dying Song   3:32
  • 05. Disarm Me (With Your Loneliness)   4:01
  • 06. Love, The Hardest Way   3:19
  • 07. Katherine Wheel   3:26
  • 08. In The Arms Of Rain   3:46
  • 09. Ode To Solitude   3:58
  • 10. Shatter Me With Hope   3:51
  • 11. Acoustic Funeral (For Love In Limbo)   3:57
  • 12. Like St. Valentine   3:14
  • 13. The Foreboding Sense Of Impending Happiness   3:14


Discografia degli HIM

  • Greatest Love Songs Vol. 666  (1997 BMG)
  • Razorblade Romance (1999 Supersonic Records)
  • Deep Shadows And Brilliant Highlights (2001 GUN Records)
  • Love Metal (2003 BMG)
  • Dark Light (2005 Sire Records)
  • Venus Doom (2007 Sire Records)
  • Screamworks: Love in Theory and Practice, Chapters 1–13 (2010 Sire Records)


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