THE KILLERS - GOODNIGHT, TRAVEL WELL Monday, 22 February 2010 16:21 by elleonthemoon

the killers day and age front cover

  • Album: Day & Age
  • Release date: 21 Novembre 2008
  • Etichetta: Island, Vertigo
  • Produttore: Stuart Price

 

  • "Goodnight, Travel Well" written by The Killers (Brandon Flowers, Dave Keuning, Ronnie Vannucci and Mark Stoermer)

 

 

 

"Goodnight, Travel Well" è uno di quei pochi brani che adoro, ma che difficilmente riesco ad ascoltare con una certa frequenza. Questo piccolo capolavoro dei Killers è tanto personale per il frontman Brandon Flowers e il chitarrista Dave Keuning, quanto lo possa diventare per chiunque abbia perso qualcuno di importante nella propria vita. Va ascoltato in totale silenzio. "Ascoltare" è la parola chiave. Non si può metterlo come sottofondo e dire di averlo "ascoltato".

La sacralità che caratterizza l’apertura della canzone ci introduce ad una visione collettiva del dolore della perdita, una prospettiva cosmica che si trasforma poi in una umana disperazione e totale impotenza davanti all'inevitabile morte fisica.

"Stay, don't live me the stars can wait for your sign, don't signal now" è il verso che più mi stringe il cuore. Un grido disperato, un’ultima preghiera rivolta al cielo dove la speranza riesce ancora a vivere nonostante tutto. Già perché in quei momenti non c'è proprio niente che si possa dire o fare per cambiare le cose. Tutti guardano e piangono di fronte alla morte che non lascia spazio d'azione a nessuno di noi.

La musica, quanto mai efficace in ogni suo passaggio, accompagna questo processo di "liberazione dell’anima", dapprima con suoni cupi e un ticchettio che sottolinea l'instancabile trascorrere del tempo che tutto dà e tutto toglie. Lentamente l’intensità cresce insieme alle parole, rendendole ancora più forti e potenti, pur nella loro più totale semplicità. Il tutto esplode poi nel finale quando lo sconforto lascia il posto al triste distacco corporeo e all'inizio del viaggio dell'anima verso l'aldilà.

Quella di "Goodnight, Travel Well" è evidentemente una visione religiosa della morte. Il corpo muore per sempre, ma l'anima continua ad esistere e una volta liberatasi, inizia il proprio viaggio verso l'ignoto. I Killers non sono certo nuovi a immagini bibliche sapientemente infilate tra i versi delle loro canzoni e anche in questo caso credo che le trombe, che tanto ricordano le famose sette del libro dell'Apocalisse, non siano state inserite a caso in un brano dove si narra della morte terrena e dell’anima immortale che libera continua a vivere e a viaggiare.

 

Buonanotte, fai buon viaggio

La distanza sconosciuta per l’aldilà
Scruta da lontano la mia figura afflitta
Per gettare la mia ombra accanto al santo sole
Il mio spirito piange di un dolore sacro

È tranquillo adesso
L’universo resta immobile
E non c’è nulla che io possa dire
Non c’è nulla che possiamo fare ora
E non c’è nulla che io possa dire
Non c’è nulla che possiamo fare ora

E tutto questo fa parte della liberazione dell’anima
Questa carne e ossa temporanee
So che ora è finita
Sento che la mia mente sempre più fievole inizia a vagare
Ogni volta che cadi, ogni volta che ci provi,
Ogni sogno sciocco, ogni compromesso,
Ogni parola che hai pronunciato, tutto quello che hai detto,
Tutto quello che mi hai lasciato mi risuona in testa

E non c’è niente che io possa dire,
Niente che io possa fare ora
Non c’è niente che io possa dire,
Niente che io possa fare ora

Su in cima al mondo, così in alto

Tutto ciò che amavi, e ogni volta che ci provi
Tutti stanno guardando, tutti piangono
Resta, non lasciarmi, le stelle possono aspettare il tuo segnale, non avvertirle adesso

Non c’è niente che io possa dire,
Niente che io possa fare ora
E non c’è niente che io possa dire
Non c’è niente che io possa fare ora

Buonanotte, fai buon viaggio
Buonanotte, fai buon viaggio

Non c’è niente che io possa dire,
Niente che io possa fare ora

Buonanotte, fai buon viaggio
Fai buon viaggio
Fai buon viaggio


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Goodnight, Travel Well

The unknown distance to the great beyond
Stares back at my grieving frame
To cast my shadow by the holy sun
My spirit moans, with a sacred pain

It's quiet now
The universe is standing still
And there's nothing I can say
There's nothing we can do now
And there's nothing I can say
There's nothing we can do now

And all that stands between the soul's release
This temporary flesh and bone
And know that it's over now
I feel my fading mind begin to roam
Every time you fall, and every time you try
Every foolish dream, and every compromise
Every word you spoke, and everything you said
Everything you left me, rambles in my head

And there's nothing I can say
There's nothing I can do now
And there's nothing I can say
There's nothing I can do now

Up above the world, so high

Everything you loved, and every time you try
Everybody's watching, everybody cry
Stay, don't leave me, the stars can wait for your sign, don't signal now

There's nothing I can say
There's nothing I can do now
And there's nothing I can say
There's nothing we can do now

Goodnight, travel well
Goodnight, travel well

There's nothing I can say
Nothing I can do now

Goodnight, travel well
Travel well
Travel well

 

 

ANGELS & AIRWAVES - LOVE Saturday, 20 February 2010 23:52 by madseason

angels and airwaves love front cover

  • Release Date: 14 Febbraio 2010
  • Etichetta: Independent Release
  • Produttore: Tom DeLonge, Critter

 

  • Tom DeLonge - vocals, guitar
  • David Kennedy - guitar
  • Matt Wachter - bass
  • Atom Willard - drums

 


[voto: 2.5]

Innanzitutto qualche doverosa nota: "LOVE", il nuovo album degli Angels & Airwaves di Tom DeLonge (Blink 182) è uscito il giorno di San Valentino in versione indipendente e digitale scaricabile gratuitamente dal sito della band. Successivamente verrà venduta una copia "fisica" dell'album, la cui pubblicazione sarà curata dalla Geffen, per cui sono usciti anche i precedenti lavori della band californiana.
Aggiungo che LOVE è concepito come colonna sonora di un film che porta lo stesso titolo, realizzato anch'esso dagli AVA.

Veniamo alla sostanza di "LOVE", con una premessa: non amo la voce nasale di Tom DeLonge e quel suo modo di cantare monotono, sempre con la stessa inflessione, che finisce con il mortificare anche i brani più interessanti e a ridurli a cantilene ipnotiche simili tra loro.

A beneficio di chi la pensa diversamente dico che "LOVE" presenta alcuni aspetti interessanti, come il massiccio utilizzo dell'elettronica, che dona a brani di pop rock alternativo d'atmosfera una profondità spaziale che prova a bilanciare in qualche modo la piattezza del cantato di DeLonge.
I pezzi che più beneficiano di questa "scoperta degli effetti speciali" sono l'epica "Shove" e "Hallucinations", che potrebbe avere fortuna come singolo.
Altro fatto degno di nota è la presenza di un paio di brani, come "The Flight Of Apollo" e "Epic Holiday", in cui le chitarre, solitamente relegate ad un ruolo di cesello, diventano protagoniste del suond, concedendo all'album un gradito cambio di passo.

A parte questo, però, non mi sembra che gli AVA abbiano fatto particolari progressi a livello di songwriting: stringi stringi è un po' sempre la solita solfa e, se tenete conto anche delle mie considerazioni sulle performance vocali di Tom, potete ben immaginare come "LOVE" non sia tra i miei dischi preferiti del momento.

Tracklist di LOVE

  • 01. Et Ducit Mundum Per Luce   2:34
  • 02. The Flight of Apollo   6:15
  • 03. Young London   5:03
  • 04. Shove   6:34
  • 05. Epic Holiday   4:38
  • 06. Hallucinations   4:39
  • 07. The Moon-Atomic   ...Fragments and Fictions   6:17
  • 08. Clever Love   4:27
  • 09. Soul Survivor   ...2012   4:04
  • 10. Letters To God, Part II   4:06
  • 11. Some Origins of Fire   5:20


Discografia degli Angels & Airwaves

  • We Don't Need To Whisper (2006 Geffen)
  • I-Empire (2007 Geffen)
  • LOVE (2010 Independent Release)


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FAIR - DISAPPEARING WORLD Wednesday, 17 February 2010 17:36 by madseason

fair disappearing world

  • Release Date: 9 Febbraio 2010
  • Etichetta: Tooth & Nail Records
  • Produttore: Aaron Sprinkle

 

  • Aaron Sprinkle - lead vocals, guitar
  • Erick Newbill - guitar, vocals
  • Nick Barber - bass, vocals
  • Joey Sanchez - drums, percussion


[voto: 4]

 

Aaron Sprinkle è un bravo e famoso produttore di Seattle con un carnet che può vantare nomi del calibro di Anberlin, Mae, Eisley, Number One Gun, Jeremy Camp, Falling Up e Kutless, solo per citarne alcuni.
Come se non fosse sufficientemente impegnato, Aaron ha anche una sua band, i Fair, in cui ricopre il ruolo di cantante, chitarrista, songwriter e, ovviamente, produttore. Non so se, come dice qualcuno, i Fair siano meglio della maggior parte delle band che produce, di certo non sembrano un progettino esile buttato giù solo per manie di protagonismo.

Il primo disco della band, uscito nel giugno del 2006, raccolse i favori della critica, un po' meno quelli del pubblico, forse anche a causa di una promozione non adeguata.
Vediamo come si muoverà sul mercato l'appena uscito "Disappearing World", che del debutto raccoglie l'eredità del sound, un pop rock alternativo alla Ben Folds, Death Cab For Cutie e The Fray, calato ora in un contesto più solido, che esclude quasi totalmente quei pezzi riempitivo di cui non era certo esente "The Best Worst-Case Scenario".

Le dieci tracce del nuovo lavoro evidenziano la grande abilità di Sprinkle di prendere il meglio delle sue abilità di produttore e "uomo consolle" a 360 gradi e coniugarle con un songwriting brillante, creativo, sincero, che non ha bisogno di ghirigori estetici o effetti speciali per raggiungere il cuore dell'ascoltatore.
No, Aaron non esagera mai con le manopole, né cade mai nella trappola del tecnicismo strumentale autoindulgente o dei luoghi comuni e, con la sua emozionante voce melodiosa - pensate a un incrocio tra l'intensità di Stephen Christian degli Anberlin e la levigatezza di Aaron Marsh dei Copeland - ci guida in un viaggio ricco di fascinose armonie, forme vibranti e vividi colori, che ha il solo difetto di durare poco: quaranta minuti, ma ne vorremmo il doppio!


Tracklist di Disappearing World

  • 01. Disappearing World   3:24
  • 02. Wayside   4:43
  • 03. Walking in My Sleep   4:26
  • 04. One Last Time   3:15
  • 05. Take Some Risks   5:13
  • 06. The Escape Artist   3:14
  • 07. It's Doubtful   3:17
  • 08. The Worst of Your Wear   3:39
  • 09. Great Divide   3:53
  • 10. Anymore   4:20


Discografia dei Fair

  • The Best Worst-Case Scenario (2006 Tooth & Nail)
  • Disappearing World (2010 Tooth & Nail)


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DESTINE – LIGHTSPEED Tuesday, 16 February 2010 21:57 by maxare

destine lightspeed front cover

  • Release Date: 1 Febbraio 2010
  • Etichetta: Sony Music
  • Produttore: James Paul Wisner

 

  • Robin van Loenen - lead vocals
  • Hubrecht Eversdijk - guitars
  • Tom Vorstius Kruijff - bass
  • Laurens Troost - keyboards
  • Robin Faas - drums

 

[voto: 2]

Niente di nuovo sotto il sole d’Olanda: il debutto sulla lunga distanza dei Destine è senza arte né parte, pur essendo il frutto di un lungo lavoro on the road, ben quattro anni passati in giro per l’Europa, anche in compagnia di stelle quali New Found Glory e Fall Out Boy.

Il genere è un prevedibile pop punk con influenze emo e qua e là qualche intuizione alla Something Corporate senza, però, il genio di Andrew McMahon. Le canzoni sono sì catchy ma non memorabili, e sfilano via lisce senza trasmettere troppi brividi fino a "Where Are You Now" che, insieme a "Sinking Sand", è uno dei pochi spunti interessanti dell’album.
La produzione è affidata all'esperto James Paul Wisner (Dashboard Confessional, New Found Glory, Paramore e The Academy Is nel suo carnet) e i risultati si sentono: suoni puliti e potenti che danno una marcia in più a canzoni che altrimenti sarebbero passate inosservate.

Magari in un prossimo futuro i 5 olandesi riusciranno a maturare e a realizzare qualcosa di meglio di questo Lightspeed, che mi ricorda il piatto debutto dei Simple Plan "No Pads, No Helmet… Just Balls". E chissà se i Destine riusciranno ad evolversi proprio come hanno fatto i canadesi che, dopo quella falsa partenza, non hanno più perso un colpo.

Tracklist di Lightspeed

  • 01. In Your Arms   3.24
  • 02. Everything In Me   2.37
  • 03. Burn   3.06
  • 04. Stars   3.07
  • 05. Where Are You Now   2.53
  • 06. Spiders   3.40
  • 07. Forget About Me   3.12
  • 08. Wake Me   3.45
  • 09. Sinking Sand   2.58
  • 10. Am I So Blind   3.32
  • 11. California Summer   3.56
  • 12. In The End   5.39


Discografia dei Destine

  • A Dozen Dreams EP (2006 Independent Release)
  • Lightspeed (2010 Sony)


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HIM - SCREAMWORKS: LOVE IN THEORY & PRACTICE Sunday, 14 February 2010 00:01 by madseason

him screamworks front cover

  • Release Date: 8 Febbraio 2010
  • Etichetta: Sire Records - Warner Bros.
  • Produttore: Matt Squire
  • Mixing engineer: Neal Avron

 

  • Ville Valo - lead vocals, acoustic guitar
  • Mikko "Linde" Lindström - lead guitar, acoustic guitar
  • Janne "Burton" Puurtinen - keyboards, background vocals
  • Mikko "Migé" Paananen - bass, background vocals
  • Mika "Gas Lipstick" Karppinen - drums, percussion

[voto: 3.5]

"There are wounds that are not meant to heal at all, In venere veritas" canta Ville nell'opener del nuovo disco degli HIM, per introdurci al tema che accompagna la settima uscita in studio del gruppo finlandese: gi aspetti teorici e pratici di una relazione e la difficoltà, se non impossibilità di trovare una soluzione ai problemi che inevitabilmente sorgono. Il cantante ci presenta "Screamworks" come un catartico, rabbioso grido primevo, un "vaffanculo, voglio fare quello che mi pare" che sgorga spontaneo alla fine di una storia come quella tra Valo e la sua ex-fidanzata.

E per sottolineare questi argomenti gli HIM scelgono un sound molto vivace, una serie di uptempo pop rock dalla facile presa, con la presenza non occasionale di un synth ruffiano che fa molto "style". Insomma, dopo il controverso, non facile e sicuramente profondo "Venus Doom", i finnici recuperano alcuni elementi degli anni 80 e sfornano il loro disco più accessibile, anthemico e solare.

Non so quanto i fan gradiranno questa svolta, e d'altro canto non si può biasimare un gruppo che prova a rimodellare il proprio sound per non rimanere troppo legato al proprio passato.
Certo che l'ispirazione non sembra essere ai massimi livelli; i brani, pur tutti gradevoli presi singolarmente, tendono a confondersi tra di loro nello svolgersi dell'album, senza contare che quell'alone di magica, romantica decadenza che ha sempre accompagnato il percorso musicale degli HIM sin dagli esordi, su "Screamworks" si è fatto quanto mai pallido.

Leggo che questo è il primo album che Ville ha scritto da sobrio: ragazzo, forse è meglio se ti riattacchi alla bottiglia...

Tracklist di Screamworks: Love In Theory & Practice

  • 01. In Venere Veritas   3:35
  • 02. Scared To Death   3:40
  • 03. Heartkiller   3:29
  • 04. Dying Song   3:32
  • 05. Disarm Me (With Your Loneliness)   4:01
  • 06. Love, The Hardest Way   3:19
  • 07. Katherine Wheel   3:26
  • 08. In The Arms Of Rain   3:46
  • 09. Ode To Solitude   3:58
  • 10. Shatter Me With Hope   3:51
  • 11. Acoustic Funeral (For Love In Limbo)   3:57
  • 12. Like St. Valentine   3:14
  • 13. The Foreboding Sense Of Impending Happiness   3:14


Discografia degli HIM

  • Greatest Love Songs Vol. 666  (1997 BMG)
  • Razorblade Romance (1999 Supersonic Records)
  • Deep Shadows And Brilliant Highlights (2001 GUN Records)
  • Love Metal (2003 BMG)
  • Dark Light (2005 Sire Records)
  • Venus Doom (2007 Sire Records)
  • Screamworks: Love in Theory and Practice, Chapters 1–13 (2010 Sire Records)


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SATELLITES & SIRENS - SATELLITES & SIRENS Saturday, 13 February 2010 22:45 by madseason

satellites & sirens satellites & sirens front cover

  • Release date: 2 Febbraio 2010 (digital download) - 2 Marzo 2010 (CD)
  • Etichetta: Word Records

 

  • Geoff Hunker - vocals
  • David Troyer - guitar
  • Brandon Owens - bass, synth
  • Jonathan Dimmel - drums

 

 

[voto: 3.5]Disco d'esordio per questi quattro musicisti di Nashville (no, non fanno country), uscito per l'etichetta d'ispirazione cristiana Word Records (va bene il rock, ma niente moccoli se lavorate per loro!).

Dieci pezzi e 34 minuti scarsi di musica sono sufficienti per capire a che gioco giocano i 4 giovani americani: evidentemente ispirati da quell'80's oriented synth-pop tanto in voga oggi, Geoff Hunker, cantante della band, e soci mescolano il suono sintetico dell'elettronica con quello roboante delle chitarre del melodic punk/powerpop, aggiungendo refrain molto catchy e pianoforte quanto basta.
L'impasto che si ottiene, grazie all'equilibrio dei dosaggi, risulta gustoso, anche se non esente da qualche pecca causata dall'ingenuità della gioventù (vedi l'eccessiva tamarraggine del break di synth in "Vaudevillian").

In linea coi dettami della casa discografica, i testi dei S&S non trattano dei soliti temi a sfondo fun/scopereccio tipici delle band giovanilistiche americane, ma hanno come argomento cardine l'importanza della fede e della comunità come baluardi contro il declino dei valori morali della nostra società. Però...

Tra i tanti pezzi trascinanti del disco, mi piace segnalare "All We Need Is Sound", che potrebbe passare per un ibrido tra Anberlin e Carpark North; l'ultracatchy singolo "Anchor"; "Breaking The Noise", che apre l'album con una melodia "larger than life"; "Hello, Don't Go", che lo chiude con un gioellino che fa molto Something Corporate/Jack's Mannequin con rimorchio orchestrato.
Insomma, un bell'esordio per chi ama questo genere di musica, e un gruppo da seguire con attenzione.

Tracklist di Satellites & Sirens

  • 01. Breaking The Noise   3:06
  • 02. Come On   2:57
  • 03. Take Me Back   3:31
  • 04. Anchor   3:25
  • 05. Light The Night   4:15
  • 06. All The Same   3:13
  • 07. All We Need Is Sound   2:53
  • 08. Escape   2:59
  • 09. Vaudevillian   3:36
  • 10. Hello, Don't Go   3:45


Discografia dei Satellites & Sirens

  • All We Need Is Sound EP (2009 Word Records)
  • Breaking The Noise EP (2009 Word Records)
  • Satellites & Sirens (2010 Word Records)


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DAVID FORD - LET THE HARD TIMES ROLL Saturday, 13 February 2010 18:07 by madseason

david ford let the hard times roll front cover

  • Release date: 3 Febbraio 2010 (iTunes) - 15 Febbraio 2010 (cd)
  • Etichetta: The Magnolia Label
  • Produttore: David Ford

 

 

 

 

 

[voto: 4]

Come adoro i dischi che si recuperano al buio per due soldi, ispirati dalla copertina, o dal titolo dell'album, e che si rivelano delle autentiche chicche!

E' il caso del nuovo album di David Ford, artista inglese che ha nel suo carnet un'esperienza non esattamente memorabile come frontman degli Easyworld e tre studio album solisti, totalmente indipendenti. A dispetto del fatto che per i più sia il classico signor nessuno, in realtà David può vantare una voce bellissima, corposa, lievemente roca, e capacità di songwriter navigato che farebbero invidia a molti midwestern rocker americani.

Ed in effetti, sebbene Ford siano nato nel Kent e viva nel Sussex, la sua musica è affine a quella di artisti a stelle e strisce come Augustana, Will Hoge, Gin Blossoms, John Mellencamp, The Alternate Routes, Tom Petty, The Wallflowers. Insomma, american rootsy rock in cui gli effetti speciali delle grandi produzioni da classifica cedono il passo ad un sound schietto e vibrante, e i racconti di ragazzetti ipervitaminizzati che sognano puttanelle sculettanti con le tette rifatte fanno strada a storie mature, intimiste, mai noiose, con un'innervatura di ironia e malinconia che porta linfa vitale alla narrazione di ricordi emozionanti. "British hearts, American roads and Irish sadness", per dirla con le parole dello stesso cantautore.

Con il supporto della sua voce calda e di strumenti tradizionali - chitarra acustica, piano, basso, batteria, con qualche comparsata di violoncello, armonica a bocca, slide, contrabbasso acustico, lap steel - David Ford confeziona 13 canzoni appassionate e appassionanti, tra ballad elettroacustiche e rockers da saloon, tra numeri tinti di country-folk e melliflui slow con tutto il gusto del bourbon del Kentucky.

David è un perdente di lusso, di quelli a cui non si può non affezionarsi: dimostrategli tutta la vostra stima sganciando qualche svanzica per uno dei suoi lavori. Saprà ringraziarvi calorosamente, senz'altro.


Tracklist di Let The Hard Times Roll

  • 01. Panic   3:45
  • 02. Making Up For Lost Time   3:00
  • 03. Waiting For The Storm   4:44
  • 04. Surfin' Guantanamo Bay   2:21
  • 05. To Hell With The World   4:09
  • 06. Stephen   3:19
  • 07. Nothing At All   2:14
  • 08. Sylvia   2:58
  • 09. Meet Me In the Middle   3:50
  • 10. Missouri   1:30
  • 11. She's Not The One   3:38
  • 12. Hurricane   4:18
  • 13. Call To Arms   5:00


Discografia di David Ford

  • I Sincerely Apologise for All the Trouble I've Caused (2005 Independent Release)
  • Songs For The Road (2007 Independent Release)
  • Let The Hard Times Roll (2010 The Magnolia Label)


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NICK JONAS & The ADMINISTRATION - WHO I AM Monday, 8 February 2010 23:12 by madseason

nick jonas & the administration who i am front cover

  • Release Date: 5 Febbraio 2010
  • Etichetta: Hollywood Records
  • Produttore: John Fields

 

  • Nick Jonas - vocals, piano, guitar
  • David Ryan Harris - guitar
  • Tommy Barbarella - keyboards
  • John Fields - bass
  • Michael Bland - drums

[voto:4]


Nick Jonas, giovanissimo membro degli idoli dei teen-ager Jonas Brothers, decide che è già arrivato il momento di prendersi qualche rischio e, formata una superband con artisti bravi e navigati tipo gli ex The New Power Generation di Prince, Tommy Barberella e Michael Bland, incide un disco solista che merita l'attenzione anche di chi ha in odio fenomeni commerciali e stelline da tv dei ragazzi.

Sotto la guida dell'ottimo producer (e bassista, per l'occasione) John Fields, Nick si produce in 10 interessanti tracce che svariano tra pop rock dei seventies, soul d'annata, blues e ammiccamenti funky, rivelando tutto il suo amore per la musica di Stevie Wonder, Prince ed Elvis Costello e un'abilità nello scrivere brani maturi e levigati non comune in songwriter così giovani.

A soli 17 anni, e nonostante una voce che non ha ancora acquisito tutti i registri adulti, la star della Disney pare già convinta dei propri mezzi e del proprio futuro: è nato il nuovo John Mayer?

NB: Sonny Thompson, altro ex The New Power Generation, ha preso il posto di David Harris nella band che sta accompagnando Nick Jonas nel suo primo tour americano con gli Administration


Tracklist di Who I Am

  • 01. Rose Garden   (Nick Jonas) 3:34
  • 02. Who I Am   (Nick Jonas) 4:05
  • 03. Olive & An Arrow   (Nick Jonas) 4:59
  • 04. Conspiracy Theory   (Nick Jonas) 3:47
  • 05. In The End   (Nick Jonas, Greg Garbowsky, P.J. Bianco) 4:52
  • 06. Last Time Around   (Nick Jonas, Greg Garbowsky, P.J. Bianco) 4:07
  • 07. Tonight   (Nick Jonas, Joe Jonas, Kevin Jonas, Greg Garbowsky) 4:19
  • 08. State Of Emergency   (Nick Jonas, John Fields) 3:34
  • 09. Vesper's Goodbye   (Nick Jonas, P.J. Bianco) 3:11
  • 10. Stronger (Back On The Ground)   (Nick Jonas, Leeland Mooring, Jack Mooring) 4:54


Discografia di Nick Jonas & The Administration

  • Who I Am (2010 Hollywood Records)


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