EVERMORE - EVERMORE Tuesday, 23 March 2010 00:33 by madseason

evermore evermore front cover

  • Release Date: 12 Marzo 2010
  • Etichetta: Warner Music Group
  • Produttore: Jon Hume

 

  • Jon Hume - vocals, guitars
  • Peter Hume - bass, keyboards, synthesizers
  • Dann Hume - drums, percussion


[Voto: 4]



Con 3 fortunati studio album alle spalle, i neozelandesi Evermore si ripropongono con questa raccolta, impreziosita da tre inediti, che funge anche da debutto internazionale.

Il gruppo, che deve il suo nome al mitico pezzo dei Led Zeppelin "The Battle Of Evermore", è composto dai 3 fratelli Hume, Jon (il maggiore, cantante, chitarrista e produttore), Peter (il bassista/tastierista) e Dann (il "cucciolo", batterista) e si caratterizza per un sound che viaggia tra alternative rock e pop rock mainstream, richiamando la musicalità di band quali Death Cab For Cutie, Keane, Travis, Coldplay, The Fray, rispetto ai quali i nostri hanno una maggiore propensione all'uso di sintetizzatori.

Gli Evermore possono contare su una già consistente collezione di brani dalla costruzione molto curata, dal forte appeal commerciale, ma non per questo dozzinali, spesso resi vitali da riff, di tastiera o di chitarra che sia, estremamente coinvolgenti.

Potrei citare tutti i 15 brani dell'album, d'altronde siamo di fronte al meglio della produzione dei neozelandesi. Mi limito a sottolineare il brillante up tempo con tanto di synth distorti della danzereccia "Hey Boys And Girls", dal terzo lavoro, la rock opera "Truth Of The World"; il lirismo dell'intensa e melanconica "Dreams Call Out To Me", dal disco d'esordio "Dreams"; il brio del gioiellino in stile U2/Coldplay "Running", dal secondo "Real Life"; l'anthemica "Between The Lines"; l'inedita "Underground", una versione aggiornata -con una spruzzata di elettronica moderna- di band britpop come Blur, Pulp e Supergrass.

"Evermore" è un ottimo punto di partenza per chi non ha mai avuto la fortuna di ascoltare prima d'ora la musica dei fratelli Hume. Per chi ne è già appassionato, è un piacevole ripasso e l'occasione per gustare tre validissime tracce mai pubblicate prima (la già citata "Underground", la synth driven "This Is Love" e "Throwitaway", pop rock danzereccio dal gusto retrò).

Tracklist di Evermore

  • 01. Underground   3:42
  • 02. Hey Boys And Girls   4:48
  • 03. Running   4:24
  • 04. For One Day   4:10
  • 05. This Is Love   4:34
  • 06. Light Surrounding You   3:56
  • 07. Between The Lines   4:11
  • 08. It's Too Late (Ride On)   3:58
  • 09. Never Let You Go   4:16
  • 10. Everybody's Doing It   4:38
  • 11. Throwitaway   3:40
  • 12. Can You Hear Me?   4:11
  • 13. Unbreakable   3:31
  • 14. Front Page Story / Diamonds In The River   5:23
  • 15. Dreams Call Out To Me   4:33


Discografia degli Evermore

  • Dreams (2004 Warner)
  • Real Life (2006 Warner)
  • Truth Of The World: Welcome To The Show (2009 Warner)
  • Evermore (2010 Warner)


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HOTSTREETS - HOTSTREETS Monday, 22 March 2010 00:12 by madseason

hotstreets hotstreets front cover

  • Release Date: 4 February 2010
  • Label: Carlos Media Corp
  • Producer: Ethan Kaufmann

 

  • David Amezcua - vocals, guitars, bass, drums

 


[Voto: 4.5]

 

 

I don't know how many of you have had the chance to listen to the excellent major debut album by Under The Influence Of Giants, a band from Los Angeles often compared to the Scissor Sisters; with that CD they reached the top of the Heatseekers Billboard chart in 2006.

Well, the bassist of that brilliant pop/rock/soul/funk/blues band is none other than our David Amezcua from Hollywood , deus-ex-machina of this new band called Hotstreets, where the bearded artist sings, plays guitars, drums, writes music and lyrics and, obviously, plays bass guitar.

David boasts different important collaborations in his curriculum vitae, besides UtIoG he played live with Hoobastank, Ryan Cabrera and others and he declares to be influenced by a plethora of artists of different genres like pop, soul, rock and funk.

The versatility of his tastes is clearly reflected in his compositions. Starting from the funky westcoast sound that pervades the opener "Dr. Doctor" to the concluding easy listening "SNL", it is a sequence of beautiful and wonderfully arranged pop songs, where the 70/80s sound of legends like Chicago, Toto, Prince, Steely Dan, Bee Gees, Survivor, George Michael, Supertramp and ELO is skilfully melted with a more contemporary sound like the one of Maroon 5, Mika, Jamiroquai, The Feeling, Orson and Donkeyboy. Everything is driven by the thin voice of David, a crossover of Michael Jackson, Jake Shears of Scissor Sisters and Adam Levine of Maroon 5.

If we would like to compare Hotstreets' sound with his mother-band, we may notice that UtIoG had a more sharpened dance beat and a more theatrical vein of insanity than Amezcua's compositions, while the Hotstreets' leader is focused to reach an audience who mainly loves classic, smooth and adult oriented sounds.

Anyway, with Under The Influence Of Giants or by himself, David Amezcua is a first-class artist and if you indentify yourself with the references of my review, buy his music pronto. 


Tracklist of Hotstreets

  • 01. Dr. Doctor   3:45
  • 02. Complicated   3:14
  • 03. Hush   3:05
  • 04. She's A Sleep Machine   3:19
  • 05. Just A Little Bit   2:57
  • 06. The Last Call   3:02
  • 07. Aim To Lose   3:49
  • 08. Condescending Paradise   3:05
  • 09. Something To Belong   2:32
  • 10. SNL   3:33


Discography of Hotstreets

  • Hotstreets (2010 Carlos Media Corp)


Links

HOTSTREETS - HOTSTREETS Monday, 22 March 2010 00:12 by madseason

hotstreets hotstreets front cover

  • Release Date: 4 Febbraio 2010
  • Etichetta: Carlos Media Corp
  • Produttore: Ethan Kaufmann

 

  • David Amezcua - vocals, guitars, bass, drums

 


[Voto: 4.5][EN]

 

 

Non so quanti di voi abbiano avuto occasione di ascoltare l'ottimo disco di debutto su major degli Under the Influence of Giants, una band di Los Angeles, spesso paragonata agli Scissor Sisters, che arrivò con quell'album in vetta alla Top Heatseekers chart di Billboard nel 2006.
Bene, il bassista di quella geniale band di pop/rock/soul/funk/blues altri non è che il nostro David Amezcua da Hollywood, deus-ex-machina di questi nuovi Hotstreets, in cui il barbuto artista ricopre il ruolo di cantante, chitarrista, batterista, autore di musica e testi oltre a quello, ovviamente, di bass player.

David vanta nel suo curriculum, oltre agli UtIoG, importanti collaborazioni con Hoobastank e Ryan Cabrera (tra gli altri), per i quali ha suonato il basso in tour, e si dichiara influenzato da una pletora di artisti che svariano tra il pop e il soul, tra il rock e il funk.

La poliedricità dei suoi gusti si riflette evidentemente nelle sue composizioni. A partire dal funky westcoast sound che permea l'opener "Dr. Doctor", per finire con l'easy listening di "SNL", è un susseguirsi di belle canzoni pop mirabilmente arrangiate, in cui il sound di icone degli anni 70/80 come Chicago, Toto, Prince, Steely Dan, Bee Gees, Survivor, George Michael, Supertramp ed ELO viene fuso sapientemente con quello di protagonisti delle classifiche di oggi come Maroon 5, Mika, Jamiroquai, The Feeling, Orson e Donkeyboy. Il tutto guidato dall'esile voce di David, un incrocio tra Michael Jackson, Jake Shears dei Scissor Sisters e Adam Levine dei Maroon 5.

Se vogliamo fare una comparazione con il sound della band madre, possiamo notare come gli UtIoG abbiano un dance beat ben più marcato rispetto a quello delle composizioni di Amezcua e una vena di follia generale più plateale, mentre il leader degli Hotstreets sembra puntare ad un audience che ama suoni maggiormente classici, levigati ed adult oriented.

Comunque sia, da solo o con gli Under, David Amezcua si rivela un artista di prim'ordine e se vi ritrovate tra i riferimenti del mio commento, affrettatevi a conoscere la sua musica.

Tracklist di Hotstreets

  • 01. Dr. Doctor   3:45
  • 02. Complicated   3:14
  • 03. Hush   3:05
  • 04. She's A Sleep Machine   3:19
  • 05. Just A Little Bit   2:57
  • 06. The Last Call   3:02
  • 07. Aim To Lose   3:49
  • 08. Condescending Paradise   3:05
  • 09. Something To Belong   2:32
  • 10. SNL   3:33


Discografia degli Hotstreets

  • Hotstreets (2010 Carlos Media Corp)


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500 Miles To Memphis We've Built Up To NOTHING front cover

  • Release Date: 14 Febbraio 2010
  • Etichetta: Deep Elm Records/Good Friends Records
  • Produttore: Ryan Malott & Erwin Musper

 

  • Ryan Malott – vocals, guitar
  • Noah Sugarman – guitar, vocals
  • David Rhodes Brown – lap steel
  • Elaina Brown – keyboards, vocals, tuba
  • Jeff Snyder – bass
  • Kevin Hogle – drums, percussion

[voto: 3.5][en]

Ryan Malott deve essere il frutto nato dalla relazione tra il più irriverente cantautore country della storia e il più impertinente dei cantanti punk, ovvero Mr. Johnny Cash e Fat Mike dei NOFX. Non si può spiegare altrimenti la provenienza di questo talento, capace di fondere due generi distanti come country e punk in maniera assolutamente naturale.

Ma la ricetta di questa band dal suono bastardo è  più complessa, fondamentalmente si possono trovare le influenze più disparate: dal funky al power pop, dal brit-pop alla musica mariachi.

Ryan è cantante oltre che compositore unico, inoltre si è occupato anche della produzione insieme all'olandese Erwin Musper (che qualcuno potrà ricordare per i suoi lavori con Zinatra, Scorpions, Paul Laine e Def Leppard); i due hanno fatto un lavoro eccelso, sono riusciti a dare il giusto risalto sia agli strumenti più rock che a quelli tipici del country come lap steel e violino, in modo tale che nessuno strumento prevalga mai sull'altro.

Diversi i brani da segnalare: "It's Alright" parte come se fosse una canzone dei NOFX e prosegue con una melanconica melodia country per poi tornare su stacchi hardcore. La country & western & punk "Six Foot Hole" ha un ritornello che sembra rubato alla recente discografia dei Green Day, mentre l'irresistibile funky rock "By Accident" potrebbe essere apprezzato dai fan dei Big&Rich. Il rock'n'roll di "Barfly" ci racconta storie di alcol e droga ma non si può resistere alla sua melodia scanzonata; con "Shots" torna un furioso riff hardcore che fa da sottofondo al racconto di una disperata ricerca di un negozio di liquori. "Lead Me On" è incredibilmente una classica ballata country senza altre influenze particolari. La lunga ed epica "Everybody Needs An Enemy" alterna passaggi lenti ad altri uptempo fino a portarci al gran finale strumentale dove i sei di Cincinnati potrebbero venire scambiati per una versione hard dei Coldplay.

Sono divertenti questi 500 Miles To Memphis, così chiamati per le cinquecento miglia che separano Memphis dalla natìa città dell'Ohio; pur raccontando spesso storie di alcol, droga e crimini vari (insomma i testi non sono proprio "easy"), hanno il potere di renderti allegra la giornata.
Forse non sono per tutti, ma chi è un po' più aperto di vedute non si faccia intimorire da sonorità che possono sembrare estranee tra loro e dia una chance a questa country punk gang.

Tracklist di We've Built Up To NOTHING

  • 01. …   0:36
  • 02. It's Alright   4:21
  • 03. Let It Go   4:00
  • 04. Six Foot Hole   2:50
  • 05. Barfly   3:31
  • 06. By Accident   3:01
  • 07. East Texas Angel   3:31
  • 08. Moonlight   4:49
  • 09. No Sympathy   3:35
  • 10. You Loved Me Once   4:24
  • 11. Dejas   1:44
  • 12. Shots   3:00
  • 13. Lead Me On   4:07
  • 14. Everybody Needs An Enemy   9:18
  • 15. We've Built Up To NOTHING   2:48


Discografia dei 500 Miles To Memphis

  • 500 Miles To Memphis (2005 3rd Silo Records)
  • Sunshine In A Shot Glass (2007 Deep Elm Records)
  • We've Built Up To NOTHING (2010 Deep Elm Records/Good Friends Records)


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DEPSWA - DISTORTED AMERICAN DREAM Friday, 19 March 2010 00:30 by madseason

depswa distorted american dream front cover

  • Release Date: 16 Marzo 2010
  • Etichetta: Tears & Smiles Recordings
  • Produttore: Toby Wright, Logan Mader

 

  • Jeremy Penick - vocals, guitars
  • Dan Noonan - guitars
  • Ryan Burchfield - bass
  • Steve White - drums

[voto: 3.7][EN]

 

Gli alternative rockers Depswa si rivelarono al grande pubblico nel 2003 con "Two Angels And A Dream", un ottimo disco in cui le influenze del nu-metal imperante nel lustro precedente venivano mediate da un suono più rotondo, ricco di elaborate melodie e con refrain "larger-than-life", memorabili grazie anche ad una produzione dinamica e lussuosa, opera della star della consolle Howard Benson.

Purtroppo le vendite di TAaaD, che uscì per l'importante major Geffen, furono deludenti e la band, stante lo scarso supporto da parte dell'etichetta, decise di intraprendere la strada indipendente.
Ora, dopo varie vicissitudini e un paio di modifiche di lineup, il gruppo originario di Modesto (California) si ripresenta con un nuovo album (inteso originariamente come EP a 7 tracce) che esce proprio in questi giorni grazie alla label Tears & Smiles Recordings, creata dagli stessi artisti.

Questa volta alle manopole troviamo Toby Wright e Logan Mader, che non saranno famosi come Benson ma hanno l'esperienza e la destrezza necessaria per muoversi con successo anche in ambiti che non prevedono budget faraonici.

L'onore di battezzare il ritorno sulla scena dei Depswa tocca alla spiazzante titletrack, "Distorted American Dream": un incrocio di midwestern rock'n'roll e potente hard rock con tanto di armonica che lascia sorpresi i vecchi fan ma che è solo parzialmente indicativa della nuova strada intrapresa dalla band. Anzi, già dalla successiva "Right Now" si ritorna indietro di 7 anni, con quelle chitarre fragorose e quella ritmica devastante che ci avevano annichilito ai tempi di TAaaD, e che si alternano ai momenti più melodici impreziositi dalla bella voce stentorea ed emozionante di Jeremy Penick.
Discorso analogo si potrebbe fare con la successiva, cadenzata e obliqua "Take It Back" e con "The Biggest Part", fulgido esempio di potenza asservita alla melodia di classe.

E non ci si discosta molto da sonorità già sperimentate neanche con le power ballad "10 Kinds Of Lonely" e "Hold On".

Invece la heavy e ripetitiva "Performance After The Show" ci porta in territori inconsueti per i californiani, alla frontiera dello stoner rock, mentre "Would I Lie", altra traccia "sinistra", rincorre i fantasmi blues dei Blind Faith, ma con un extra quid di potenza e il marchio inconfondibile di Penick a sigillare un'altra performance di qualità.
"Peace And Serenity" ha un titolo che parla da solo: un brano acustico, delicato, tranquillo e malinconico che i Depswa scelgono per chiudere l'album così come l'avevano aperto, disorientandoci.

Insomma, più che un nuovo punto di partenza, questo comunque ottimo Distorted American Dream sembra una tappa intermedia per i californiani, un tassello nella fase evolutiva di una band affamata, in cerca di rivincite, ma anche di una nuova identità.


Tracklist di Distorted American Dream

  • 01. Distorted American Dream   3:38
  • 02. Right Now   3:40
  • 03. Take It Back   3:39
  • 04. 10 Kinds of Lonely   4:28
  • 05. Performance After The Show   3:47
  • 06. Would I Lie   4:00
  • 07. The Way I Am   3:31
  • 08. Hold On   4:01
  • 09. Cut You Out   3:53
  • 10. One Drop   3:36
  • 11. Down In A Hole   3:55
  • 12. The Biggest Part   3:16
  • 13. Peace & Serenity   3:01


Discografia dei Depswa

  • Faithless ep (2000 Independent Release)
  • Two Angels And A Dream (2003 Geffen Records)
  • Distorted American Dream (2010 Tears & Smiles Recordings)


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DEPSWA - DISTORTED AMERICAN DREAM Friday, 19 March 2010 00:30 by madseason

depswa distorted american dream front cover

  • Release Date: 16 March 2010
  • Label: Tears & Smiles Recordings
  • Producer: Toby Wright, Logan Mader

 

  • Jeremy Penick - vocals, guitars
  • Dan Noonan - guitars
  • Ryan Burchfield - bass
  • Steve White - drums

[voto: 3.7]

 

Alternative rockers Depswa were disclosed to the mainstream audience in 2003 with "Two Angels And A Dream", an excellent record where nu-metal, so popular in the previous years, was mediated by a full, richer sound, with many elaborate melodies and "larger-than-life" refrains, made memorable even thanks to a dynamic and magnificent production by console star Howard Benson.

Unfortunately, TAaaD sales were disappointing and the band decided to take an indie road, because of lack of support from major Geffen, their label at that time.

Now, after many ups and downs and a few line-up changes, the band from Modesto ( California ) comes back with a new album (originally intended as a 7 tracks EP), released in these days thanks to Tears & Smiles Recordings label, created by the guys themselves.

This time Toby Wright and Logan Mader are behind the knobs; they may be not as famous as Benson but they have both experience and skills needed to act successfully even without a magnificent budget.

The honour to baptize Depswa's come back goes to the puzzling title track, "Distorted American Dream": a crossover of midwestern rock'n'roll and powerful hard rock with a surprising (for the old fans) harmonica, but it is only partly indicative of the new road taken by the band. On the contrary, since the following "Right Now" they jump in the past to seven years ago, with loud guitars and devastating rhythmics that annihilated us on TAaaD and that interchanges with more melodic moments, made precious by the beautiful stentorian and touching voice of Jeremy Penick.

Similar words may be spent with the next "Take It Back" and with "The Biggest Part", a bright example of strength enslaved by a classy melody.

Instead, the heavy and ripetitive "Performance After The Show" brings us to unusual territories for these Californians, on the border of stoner rock, while "Would I Lie", another "sinister" track, pursues Blind Faith's ghosts of blues, with an extra certain something of strength and the unmistakable Penick's mark to seal another quality performance.

The title of "Peace And Serenity" says it all, in fact it is an acoustic, delicate, peaceful and melancholy track that Depswa chooses to close the album the same way they opens it: bewildering us.

Well, rather than a new starting-point, this excellent Distorted American Dream seems like being an intermediate stop for the guys from California, a block in the evolutionary phase of an hungry band, who is searching for revenge and for a new identity.

 

Tracklist Distorted American Dream

  • 01. Distorted American Dream   3:38
  • 02. Right Now   3:40
  • 03. Take It Back   3:39
  • 04. 10 Kinds of Lonely   4:28
  • 05. Performance After The Show   3:47
  • 06. Would I Lie   4:00
  • 07. The Way I Am   3:31
  • 08. Hold On   4:01
  • 09. Cut You Out   3:53
  • 10. One Drop   3:36
  • 11. Down In A Hole   3:55
  • 12. The Biggest Part   3:16
  • 13. Peace & Serenity   3:01


Discography

  • Faithless ep (2000 Independent Release)
  • Two Angels And A Dream (2003 Geffen Records)
  • Distorted American Dream (2010 Tears & Smiles Recordings)


Links

foreigner can't slow down front cover

  • Release Date: U.S.A. 2 Ottobre 2009 / EU: 1 Marzo 2010
  • Etichetta: Rhino (U.S.A.) / earMusic - Edel (EU)
  • Produttore: Marti Frederiksen & Mick Jones

 

  • Kelly Hansen - lead and background vocals
  • Mick Jones - guitars, keyboards, background vocals
  • Tom Gimbel - guitars, saxophone, background vocals
  • Michael Bluestein - keyboards
  • Jeff Pilson – bass, background vocals
  • Brian Tichy - drums

 

[voto: 4.5]"Can't Slow Down" esce a distanza di ben tre lustri dal precedente studio album dei Foreigner "Mr. Moonlight" e dopo qualche anno di rodaggio con il nuovo cantante Kelly Hansen. Quest'ultimo, una delle voci più belle e snobbate del panorama rock, ha raccolto il testimone dal leggendario Lou Gramm nel 2005, una missione quasi impossibile; invece, il quarantanovenne ex cantante di Hurricane e Unruly Child tra gli altri, non fa rimpiangere il buon vecchio Lou, portando nuova linfa e personalità alla storica band capitanata dal chitarrista Mick Jones.

L'album è uscito negli U.S.A. con la stessa formula (di successo) delle ultime release di Journey, Eagles e Kiss: una confezione ricca e varia di contenuti venduta in esclusiva nei supermercati della catena Wal-Mart. In questo caso, oltre al nuovo disco, c'è un secondo CD con una raccolta di successi remixati e un DVD contenente estratti dal tour europeo del 2009, interviste e altro ancora. Purtroppo per noi europei, queste succulenti edizioni sono solitamente disponibili solo negli States; fortunatamente la release europea di "Can't Slow Down", uscita in questi giorni, è altrettanto ricca ed economica: l'unica differenza è la presenza di un live in Las Vegas del 2005 al posto della raccolta.
Chiunque abbia potuto vedere questa formazione dal vivo era già a conoscenza della bravura e della coesione dei suoi componenti, della voce straordinaria di Hansen e della potenza della sessione ritmica (composta da due "metallari" quali Jeff Pilson e Brian Tichy). L'incognita riguardava quindi la qualità delle canzoni che avrebbero scritto.

In fase di songwriting, la coppia Jones/Hansen è stata aiutata dal produttore Marti Frederiksen, hit maker di provata fama (Aerosmith, Def Leppard e Mötley Crüe tra i suoi "clienti").
Il risultato è l'ennesima FM rock band di "dinosauri" (vedi Journey, Loverboy, REO Speedwagon) capace di confezionare un disco di classe e in grado di rendere felici tutti i fan del genere.

Abbondano lenti e mid tempo qui, ma va tutto bene quando si tratta di power ballad della fattura di "I Can't Give Up", "I'll Be Home Tonight" o della strepitosa "In Pieces". Quest'ultima è  la canzone più bella ed emozionante dell'album ed è stata da pochissimo rilasciata come secondo singolo per le radio U.S.A. Il primo era stata la sognante "When It Comes To Love", rimasta nella Top30 A/C Airplay Chart per diverse settimane.
Tra i pezzi rock sono da segnalare la title track "Can't Slow Down", "Angel Tonight", "Ready" e "Too Late" (già presente nella raccolta del 2008 "No End In Sight"), dove i Foreigner si trasformano in una versione AOR dei Maroon 5. Il miglior pezzo rock è però "Living In A Dream", con un fantastico (e atipico per il genere) arrangiamento di fiati ed archi. "Give Me A Sign" e lo splendido slow "Fool For You Anyway" sono lì a ricordarci che le origini musicali di Mick Jones sono da ricercarsi nel soul e R&B degli anni '60.

Se della raccolta pare superfluo parlare, vorrei spendere invece due parole per il DVD e in particolare per il live registrato in Europa: non è un prodotto da bocciare (soprattutto considerando il prezzo del pacchetto) ma è un vero peccato che sia stata presa la bizzarra scelta di abbinare filmati di diverse date durante la stessa canzone, con il risultato che audio e video sembrino spesso slegati tra loro.

Se siete cresciuti a pane e classic rock, non perdete l'appuntamento con la storia: l'11 aprile, i Foreigner si esibiranno per la prima volta in Italia, all'Alcatraz di Milano (organizzazione Barley Arts, per maggiori info vedi la nostra sezione concerti).

Tracklist di Can't Slow Down

CD1:

  • 01. Can't Slow Down   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:28
  • 02. In Pieces   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:53
  • 03. When It Comes To Love   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:54
  • 04. Living In A Dream   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3.43
  • 05. I Can't Give Up   (Jones, Hansen, Frederiksen, McEwan) 4:32
  • 06. Ready   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:43
  • 07. Give Me A Sign   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:52
  • 08. I'll Be Home Tonight   (Jones, Hansen, Frederiksen) 4:14
  • 09. Too Late   (Jones, Frederiksen, Lieber, Irwin) 3:45
  • 10. Lonely   (McEwan, Frederiksen) 3:29
  • 11. As Long As I Live   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:48
  • 12. Angel Tonight   (Jones, Hansen, Frederiksen) 3:32
  • 13. Fool For You Anyway   (Jones) 4:04

CD2:

  • 01. Feels Like The First Time (Jones) 3:53
  • 02. Cold As Ice   (Jones, Gramm) 3:21
  • 03. Hot Blooded   (Gramm, Jones) 4:24
  • 04. Blue Morning, Blue Day   (Jones, Gramm) 3:11
  • 05. Double Vision   (Jones, Gramm) 3 :42
  • 06. Dirty White Boy   (Jones, Gramm) 3:39
  • 07. Head Games   (Gramm, Jones) 3:39
  • 08. Juke Box Hero   (Gramm, Jones) 4: 21
  • 09. Urgent   (Jones) 4:29
  • 10. I Want To Know What Love Is   (Jones) 5:02

DVD:

  • Live and more:
    • -Recording the album
    • -Behind-the-scenes
    • -Interviews
    • -Live in Europe


Discografia dei Foreigner

  • Foreigner (1977 Atlantic)
  • Double Vision (1978 Atlantic)
  • Head Games (1979 Atlantic)
  • 4 (1981 Atlantic)
  • Agent Provocateur (1984 Atlantic)
  • Inside Information (1987 Atlantic)
  • Unusual Heat (1991 Atlantic)
  • Mr. Moonlight (1994 Arista)
  • Can't Slow Down (2009 Rhino - earMusic/Edel)



Link suggeriti

 

standard thompson mn4tbh front cover

  • Release Date: 2 Marzo 2010
  • Etichetta: In The Groove Music
  • Produttore: Drew Lerdal

 

  • Mike HJ - vocals, guitars
  • Aaron Winter - guitar, vocals
  • Dan Behrens - bass, vocals
  • Drew Lerdal - keyboards, guitars, vocals
  • Jordan Keating - drums, samples


[voto: 4][EN]
E' dal 1996 che gli Standard Thompson sono in circolazione, ma della formazione originale è rimasto solo Mike HJ, il cantante; gli altri membri si sono uniti in questo "viaggio" dal 2007 in poi e Drew Lerdal, il tastierista, è addirittura entrato in pianta stabile, mentre lavorava come produttore di questo nuovo CD, nell'ottobre dello scorso anno.
Per me, questo combo con base a Minneapolis, è una piacevole novità e dopo aver ascoltato delle preview sul suo sito ho voluto approfondire l'ascolto dell'intero "More Noise For The Broken Hearted".

Dalla bio risulta che gli inizi della band sono trascorsi all'insegna del punk rock e che nel tempo i ragazzi si sono lasciati affascinare da un sound più mainstream. Quest'ultimo CD è il giusto incontro tra un certo pop punk alla Quietdrive e l'adult alternative da classifica in stile The Calling; la definizione perfetta la si può trovare nel loro sito: "Melodic, hook driven guitar pop rock with power and catchy simplicity that you can't help but to sing along with". Ed è proprio vero, questo disco vi farà cantare per tutta la sua (breve) durata.

MN4TBH inizia in maniera particolare per un gruppo di questo genere: un'ouverture strumentale riprende il tema portante della title track, lo trasforma in una cavalcata epica -che potrebbe tranquillamente essere la colonna sonora di un film d'avventura di Steven Spielberg- e porta alla prima vera e propria canzone dell'album. "More Noise…" è uno degli anthem del CD: urgente e melodica al punto giusto, non uscirà più dalle vostre orecchie. Non un attimo di respiro tra questa e la solare "Life Of Sunday Mornings", altra catchy song questa volta dal sapore acustico.
"Fireworks" vede un piano alla Vanessa Carlton in evidenza mescolarsi sapientemente con un arrangiamento elettrico. Queste prime tre canzoni sono tra gli highlights dell'album, ma non gli unici: ascoltate la potente ballad "White Noise" o la più dolce "Leaving Season". L'ultimo slow, "Words To Get Back", sembra figlio di uno strano rapporto tra Poison e Nine Days.
La vitale e ballabile "Everything You Need" è qui presente anche in versione "Wes Anderson Style", che immagino si riferisca al regista noto per i suoi film stravaganti in cui le musiche pop folk sono spesso protagoniste; questa versione della canzone è infatti rallentata e arrangiata in chiave acustica con accompagnamento di archi.

Se siete rimasti perplessi dalle mie parole di elogio, approfittate di questa sorpresa che vi facciamo: la band -convinta della bontà della propia musica- ha deciso di mettere a disposizione dei lettori di weChameleon l'album per intero!
Vi chiediamo di scaricarlo da questo link, ascoltarlo e lasciare un feedback in questa recensione. E, soprattutto, di continuare a supportare la buona musica: se MN4TBH vi piace, acquistatelo!

Tracklist di More Noise For The Broken Hearted

  • 01. Overture For The Broken Hearted   2:05
  • 02. More Noise For The Broken Hearted   3:35
  • 03. Life Of Sunday Mornings   3:33
  • 04. Fireworks   3:04
  • 05. Sad Girls   3:34
  • 06. White Noise   4:49
  • 07. Everything You Need   2:45
  • 08. Leaving Season   3:57
  • 09. Phase   3:17
  • 10. Words To Get Back 4:16
  • 11. Everything You Need (Wes Anderson Style)   3:54


Discografia degli Standard Thompson

  • Because You're Young (1998 We're Naked Music)
  • Diva (1999 Standard Thompson)
  • Bittersilvermorning (2003 Standard Thompson)
  • It Just Rained Here Yesterday EP (2005 Standard Thompson)
  • More Noise For The Broken Hearted (2010 In The Groove Music)


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